Articoli CER - "Ricerca "di frontiera": un secolo di cambiamenti in Asia meridionale
"Una delle ragioni per cui il Golfo del Bengala è molto interessante sta nel fatto che si tratta di una delle regioni più esposte al cambiamento climatico", spiega il dottor Amrith. "Si trova a un livello basso, con caratteristiche geografiche che contribuiscono alla sua vulnerabilità, e presenta comunità che sono sempre vissute vicino all'acqua". "Ho lavorato in questa parte del mondo per la maggior parte della mia carriera accademica", continua. "La mia ricerca fino ad oggi rivela che esiste una complessa relazione tra migrazioni e cambiamenti ambientali, quindi la domanda è: le comunità costiere come hanno vissuto queste situazioni in passato e come potrebbero essere colpite in futuro da crisi derivanti dai cambiamenti ambientali e climatici?". Scala internazionale, voci locali Si tratta di un problema di dimensione enorme: 500 milioni di persone vivono in questo bacino costiero e una persona su quattro nel mondo vive in paesi che si affacciano sul Golfo del Bengala. Il progetto "Coastal Frontiers" del dottor Amrith sta adottando il metodo della ricerca storica classica (archivi di documenti governativi dell'Asia del Sud e documenti personali), combinandolo con un approccio più antropologico (interviste di storia orale nelle comunità lungo la costa). "Le persone che vivono di mare, come i pescatori e i lavoratori portuali, si trovano in una posizione adatta per parlare di cambiamenti ambientali - afferma il dottor Amrith - come anche i migranti e le comunità di migranti, quali le piccole città litorali lungo la costa indiana meridionale. Le persone anziane hanno ricordi di migrazioni, inondazioni e disastri, e di come il clima è cambiato, ma sono anche interessate a ciò che viene tramandato ai giovani. Qual è la natura di questa memoria collettiva?" Il socio di ricerca post-dottorato, il dottor Debojyoti Das, assisterà in questa ricerca antropologica basata sulle comunità. Poiché il dottor Amrith lavora in lingua tamil e in malese, e il dottor Das invece in bengalese, i due ricercatori hanno competenze linguistiche, accademiche e regionali complementari. "Con un team composto da soltanto due membri, si tratta di un progetto CER insolito - dice il dottor Amrith - che è tuttavia esplorativo e imprevedibile; non credo che avrei potuto condurlo senza il CER". Nuovi quesiti "Dopo i primi 18 mesi abbiamo scoperto che gli archivi sono molto più diffusi di quanto ci aspettassimo", dice. "Ma ci stiamo facendo un'idea di dove continuare a cercare. Ad esempio, il London National Maritime Museum è stato studiato intensamente dagli storici navali britannici, ma esso detiene anche i registri sul Golfo del Bengala, tra cui quelli sui cambiamenti delle condizioni atmosferiche e sul traffico fluviale sul fiume Ayeyarwady in Birmania". La storia ambientale - con le sue sovrapposizioni con la storia sociale, economica e politica - è un settore in crescita. Attraverso la prima conferenza del progetto e il suo blog, il dottor Amrith spera di condividere alcune delle sue scoperte con tali discipline e con gli scienziati del clima, ambientali e politici. "Stiamo studiando le frontiere del cambiamento ecologico, tra imperi e nazioni, fiumi e mari, e tra diritto terrestre e marittimo - spiega il dottor Amrith - così come i rischi per le comunità di pescatori e migranti che le attraversano". Il cambiamento ambientale non rispetta tali confini e con così tanti grandi fiumi asiatici che sfociano nel Golfo del Bengala, è in gioco la politica internazionale di alto livello in materia di acqua. "India, Bangladesh e Cina avanzano tutte rivendicazioni sulle risorse idriche, così sono stato tentato di focalizzare la ricerca sui conflitti e le crisi", spiega. "Ma la nostra esperienza finora è che il campo di applicazione dovrebbe essere più ampio; alcuni dei cambiamenti impercettibilmente lenti e 'silenziosi' sono probabilmente i più interessanti". "Mi chiedo: come reagisce la storia in quanto disciplina al fenomeno dei cambiamenti climatici? - conclude - "Abbiamo qualcosa da offrire? E la mia risposta è: sì!" - Fonte: Dr Sunil Amrith - Coordinatore del progetto: Birkbeck College, Università di Londra, Regno Unito - Titolo del progetto: Coastal Frontiers: water, power, and the boundaries of South Asia - Acronimo del progetto: CFRONTIERS - Sito web del progetto CFRONTIERS - Programma di finanziamento del 7° PQ (Bando CER): Starting Grant 2011 - Finanziamento CE: 887 229 euro - Durata del progetto: 5 anni