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Atopic diseases in changing climate, land use and air quality

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L’ambiente che cambia favorisce la diffusione di polline allergenico

L’ambrosia comune (Ambrosia artemisiifolia), proveniente dall’America settentrionale, si è diffusa in molti paesi europei; molte persone sono allergiche al polline della pianta, che può causare febbre da fieno, asma e dermatite atopica. Un team di ricerca multidisciplinare ha indagato sugli effetti del cambiamento ambientale sui livelli di polline dell’ambrosia in varie parti d’Europa e sulle conseguenze per la salute umana.

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L’ambrosia comune continua a diffondersi, incidendo notevolmente in modo negativo sull’economia europea, attraverso i suoi effetti sulla salute, l’agricoltura, la biodiversità e perfino il turismo. Il progetto ATOPICA (Atopic diseases in changing climate, land use and air quality), finanziato dall’UE, è stato quindi avviato per studiare come la costante migrazione di specie vegetali invasive, a cui si aggiunge il cambiamento climatico, possa influenzare i livelli di polline di ambrosia sul territorio europeo. Gli scienziati hanno prodotto simulazioni per concentrazioni di polline di ambrosia comune e di inquinanti atmosferici in relazione agli anni 1991-2010 e a due periodi futuri (2021-2040 e 2041-2060). I modelli sviluppati per la distribuzione di ambrosia sono stati abbinati e testati con un modello del ciclo vitale della pianta, un modello di vegetazione (Orchidee) e due modelli di dispersione (il modello di clima regionale RegCM e il modello Chimere). Questi livelli modellizzati presenti e futuri di polline di ambrosia sono stati utilizzati per stimare le conseguenze della sensibilizzazione allergica nelle varie parti dell’Europa. I ricercatori hanno anche studiato gruppi vulnerabili di pazienti allergici in Germania e Croazia, svolgendo prick test cutanei su soggetti anziani e su bambini, per esaminare i livelli attuali di sensibilizzazione all’ambrosia. Sono stati raccolti campioni ematici, per consentire prove sierologiche e studi su DNA e RNA. I risultati indicano una maggiore sensibilizzazione nel gruppo di età 60-69 anni; gli uomini appaiono sensibilizzati più frequentemente delle donne. Sono stati effettuati studi osservazionali in Croazia, con il coinvolgimento di bambini provenienti da zone soggette ad esposizione di livello basso, intermedio e alto, sia al polline di ambrosia comune aerotrasportato, sia all’inquinamento atmosferico. L’analisi della sensibilizzazione di due fasce d’età (4-6 e 7-10 anni) ha rivelato una maggiore prevalenza di sensibilizzazione all’ambrosia nel gruppo di età maggiore in tutte e tre le regioni. La sensibilizzazione è risultata più prevalente nei maschi e il numero massimo di bambini sensibilizzati è stato registrato a Zagabria e nell’area circostante. Tale regione presenta concentrazioni medie di polline di ambrosia, ma livelli elevati di inquinamento atmosferico, corrispondenti a un’area fortemente urbanizzata di una capitale. Inoltre, il consorzio ha esaminato il potenziale allergenico di polline disponibile in commercio e di polline raccolto in zone rurali e urbane, tramite somministrazione nella fossa nasale di topi. I ricercatori hanno poi valutato le risposte allergiche e osservato la presenza di notevoli differenze nell’intensità delle risposte allergiche indotte dalle diverse popolazioni di pollini. Ciò suggerisce che l’ambiente può aggravare l’allergia nei pazienti. ATOPICA ha consentito comprendere meglio i molteplici fattori ambientali e di stress che influenzano una patologia allergica e ha sviluppato scenari quantitativi di rischio relativi a patologie allergiche per il presente e il futuro. Gli scenari permetteranno di accrescere la consapevolezza dei rischi che conducono ad allergia in reazione all’ambiente; orienteranno inoltre la lotta contro l’ambrosia comune.

Parole chiave

Allergenico, polline, ambrosia comune, atopico, specie vegetale invasiva, allergia

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