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Contenuto archiviato il 2022-12-21

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Dubbi sui progressi della genetica

L'annuncio dato il 17 maggio a Newmarket (Regno Unito), secondo cui in Europa i primi puledri concepiti in provetta potrebbero portare alla produzione di cavalli geneticamente modificati, ha coinciso con la notizia di nuove perplessità in merito ai test genetici e all'accurate...

L'annuncio dato il 17 maggio a Newmarket (Regno Unito), secondo cui in Europa i primi puledri concepiti in provetta potrebbero portare alla produzione di cavalli geneticamente modificati, ha coinciso con la notizia di nuove perplessità in merito ai test genetici e all'accuratezza della decodificazione del genoma umano. I due puledri, Quickzee e Eazee, fanno parte di un programma di ricerca messo a punto a Newmarket con l'obiettivo di creare cavalli dalle caratteristiche ideali per il dressage, il completo di equitazione (eventing) e il salto ad ostacoli. Il Professor Twink Allen, del Centro di fertilità equina che ha elaborato la tecnica, si è chiesto se non fosse possibile perfezionare la razza dei cavalli di allevamento intervenendo sui "geni buoni", al fine di migliorarne le prestazioni in occasione di questi eventi sportivi. Lo stesso giorno, un medico della Società europea di genetica umana ha espresso tuttavia forti dubbi sul futuro impiego dei test genetici nel settore delle malattie ereditarie, sostenendo che tali test potrebbero fare più male che bene. In occasione del X Congresso internazionale di genetica umana, tenutosi a Vienna (Austria), la Dott.ssa Ségolène Amyé ha sostenuto che sarebbe meglio evitare i test genetici su larga scala, i quali dovrebbero essere eseguiti solo quando se ne ricava un chiaro beneficio e vi sia il consenso a procedere da parte dell'individuo. Ella ha aggiunto che i risultati positivi dei test genetici per le patologie incurabili potrebbero essere motivo di gravi sofferenze. La tesi della Dott.ssa Amyé è stata ribadita da Marcus Pembrey, dell'Istituto pediatrico dell'University College di Londra, per il quale i test genetici potrebbero rappresentare anche uno spreco di risorse, qualora non venissero condotte le opportune ricerche per individuare i soggetti che possono trarne beneficio. "Se a un soggetto perfettamente sano venisse inutilmente somministrato un farmaco, ad esempio contro l'ipertensione, ciò rappresenterebbe uno spreco di tempo e denaro, e potrebbe scatenare effetti collaterali e senso di angoscia. Lo stesso vale per i test genetici", ha affermato Marcus Pembrey. Sono già disponibili i test genetici per malattie come il cancro al seno e la fibrosi cistica. La completa mappatura del genoma umano consentirà di giungere ad altre scoperte sui geni che causano le malattie. Negli Stati Uniti tuttavia gli scienziati hanno messo in dubbio l'attendibilità dei risultati raggiunti da uno dei principali progetti di decodifica del genoma, quello relativo al moscerino della frutta, che fa capo alla società americana Celera. I ricercatori della Stanford University (California) sostengono che i numerosi e gravi errori commessi nel decodificare il genoma del moscerino della frutta potrebbero indicare che le stesse imprecisioni siano state commesse anche nella decodifica del genoma umano, portata avanti dalla stessa azienda. I ricercatori della Stanford University sostengono che oltre il 50 per cento delle sequenze già note dei geni del moscerino della frutta non corrisponde alle informazioni contenute nelle scoperte sul genoma comunicate da Celera, e aggiungono che alla base di queste discrepanze potrebbe esservi la rapidità del processo di decodifica, in quanto è possibile che i risultati siano stati pubblicati prima ancora che venissero effettuati i relativi controlli.