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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Ricercatori affermano che l'aria artica è più pulita del solito

In base ai primi risultati di un progetto di ricerca internazionale che studia l'atmosfera sull'isola norvegese di Spitsbergen, questa primavera l'aria sopra l'Artide è molto più pulita rispetto agli anni precedenti. Scienziati di nove paesi si trovano nella regione artica n...

In base ai primi risultati di un progetto di ricerca internazionale che studia l'atmosfera sull'isola norvegese di Spitsbergen, questa primavera l'aria sopra l'Artide è molto più pulita rispetto agli anni precedenti. Scienziati di nove paesi si trovano nella regione artica nell'ambito del progetto ASTAR 2007 (Arctic Study of Tropospheric Aerosol, Clouds and Radiation - Studio artico di nuvole, radiazioni e aerosol troposferici), il cui scopo è descrivere l'atmosfera artica in primavera. Il progetto fa capo all'Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina e al Centro aerospaziale tedesco. I partecipanti al progetto raccolgono dati sulla quantità e la distribuzione degli aerosol nell'atmosfera artica attraverso specifici piani di ricerca e misurazioni al suolo. Dai primi risultati emerge che quest'anno l'aria sopra l'Artide è relativamente pulita, anche se ad altitudini di alcuni chilometri sono stati rilevati residui di inquinamento provenienti dall'Europa centrale e orientale. L'Artide è un'area particolarmente soggetta all'inquinamento da aerosol in inverno e in primavera. Questa cosiddetta foschia artica viene trasportata nella regione dalle zone situate alle medie latitudini dell'emisfero settentrionale, dove viene prodotta dalla combustione di carburanti fossili e dai processi industriali e agricoli. Le particelle di aerosol presenti nell'atmosfera hanno un effetto climatico diretto diffondendo o assorbendo la radiazione solare, nonché un effetto climatico indiretto quando agiscono come nuclei di condensazione e determinano la formazione di nubi. Studiando gli aerosol nell'atmosfera artica, i ricercatori sperano di riuscire a comprendere meglio questi processi. Il loro lavoro sarà anche prezioso per la validazione dei dati inviati dal satellite CALIPSO (Cloud-Aerosol Lidar and Infrared Pathfinder Satellite Observation), che attualmente è in orbita polare ed è dotato di strumenti che misureranno l'effetto degli aerosol sul clima.