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Contenuto archiviato il 2023-03-27

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Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (COST) - (1971- )

 
Il 21 novembre 1991 è stato celebrato il ventesimo anniversario della COST. Per sottolineare la ricorrenza e in risposta alla risoluzione del Consiglio del 29 giugno 1990 (Gazzetta ufficiale n. C 172 del 13.7.1990) la conferenza ministeriale di Vienna ha adottato una risoluzione che estende il programma di cooperazione da 19 a 23 paesi europei. Quattro nuovi paesi (Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia e Islanda) si sono così uniti agli altri 19 Stati membri, vale a dire i dodici paesi membri della Comunità europea più Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera, Austria, Iugoslavia e Turchia. Il 18 giugno 1992 il comitato degli alti funzionari COST ha deciso di ammettere anche Slovenia e Croazia, portando a un totale di 25 il numero dei paesi membri della COST. A seguito alla scissione della Repubblica federale cecoslovacca, il 1° aprile 1993 il comitato degli alti funzionari COST ha adottato una risoluzione per ammettere la Repubblica ceca e la Repubblica slovacca quali membri a pieno titolo.

La COST è soprattutto un quadro di cooperazione pragmatica nell'ambito del quale sono previste varie procedure per formulare e concludere accordi per specifici progetti di ricerca e per monitorarne l'attuazione. La COST prevede sia il coordinamento di progetti realizzati dai suoi paesi membri sia la partecipazione dei tredici paesi terzi europei ai programmi comunitari

Sebbene non sia un'istituzione comunitaria, la COST è il frutto di raccomandazioni proposte dal Consiglio della CE negli anni sessanta. La COST è entrata in vigore ufficialmente il 22 e 23 novembre 1971 durante una conferenza ministeriale tenuta dai ministri della scienza e tecnologia dei 19 Stati membri originari. Nell'ambito di questa conferenza sono stati firmati sette accordi iniziali per progetti intergovernativi ed è stata adottata una risoluzione generale di cooperazione nel campo dello sviluppo e della ricerca scientifica e tecnica.

I primi sette progetti COST riguardavano i settori dell'informatica (COST 11), delle telecomunicazioni (COST 25), dei materiali (COST 50, COST 53) e dell'ambiente (COST 61a, COST 64b, COST 68). Entro la fine del 1976 erano stati firmati tre accordi per progetti intergovernativi aggiuntivi nei settori della meteorologia (COST 70) e dei trasporti (COST 30, COST 33). In seguito sono state semplificate le procedure di avvio dei progetti ed è così iniziato per la COST un periodo di continua crescita, tanto che entro il 1990 erano stati lanciati più di 100 progetti.

La COST ha rappresentato il primo strumento della politica scientifica europea e ha offerto una delle prime opportunità di cooperazione tra i ricercatori dei paesi europei. Parallelamente alla COST sono state avviate gradualmente anche altre strutture comunitarie specifiche per la politica scientifica. Un numero significativo di progetti COST, specialmente nel settore dell'informatica e delle telecomunicazioni, nonché della scienza dei materiali, ha contribuito allo sviluppo dei principali programmi della Comunità orientati all'industria, quali ESPRIT, RACE, EURAM e BRITE, ma anche verso altri settori come la protezione ambientale e la tecnologia alimentare (FLAIR).

Nella sua risoluzione del 20 giugno 1989 concernente la cooperazione nel settore della ricerca scientifica e tecnica (COST) e le Comunità europee (Gazzetta ufficiale n. C 171 del 6.7.1989) il Consiglio ha ribadito la sua convinzione che la COST rappresenta un importante strumento di promozione della cooperazione europea nel campo della ricerca scientifica e tecnica e ha invitato la Commissione a tener conto del ruolo complementare che la COST può svolgere riguardo al programma quadro della Comunità.
Fornire un programma flessibile per l'attuazione di progetti di ricerca precompetitiva di importanza europea corrispondenti ad esigenze ben precise e condotti nel modo migliore attraverso la cooperazione tra industria (in particolare le PMI), istituti scientifici, università e centri nazionali di ricerca.
Undici settori:
- Informatica;
- Telecomunicazioni;
- Trasporti;
- Oceanografia;
Materiali;
- Ambiente;
- Meteorologia;
- Agricoltura e biotecnologia;
- Tecnologia alimentare;
- Sociotecnologie;
- Ricerca in campo medico.

Sono stati istituiti comitati tecnici e sono in via di sviluppo progetti di ricerca orientati a problemi specifici nei settori seguenti:
- Scienze sociali;
- Ricerca in campo chimico;
- Prodotti del bosco e della selvicoltura.

ATTENZIONE: la prima cifra dei numeri utilizzati per identificare i progetti COST indica il settore di ricerca di cui fa parte il progetto. Perciò i numeri per i progetti nel settore dell'informatica iniziano per 1, quelli nelle telecomunicazioni per 2, nei trasporti per 3, ecc. . Oltre il nono settore vengono utilizzate le lettere: A per le sociotecnologie, B per la ricerca in campo medico, ecc. I progetti COST appartenenti alla categoria I non erano identificati da un numero.
Gli accordi intergovernativi per mezzo dei quali venivano realizzati i primi progetti COST comportavano lunghe procedure e richiedevano la ratifica da parte dei parlamenti nazionali. Per velocizzare le procedure di avvio dei progetti nel 1977 è stato introdotto un nuovo tipo di accordo, noto come "Protocollo d'intesa", adottato ufficialmente con risoluzione del Consiglio del 18 luglio 1978 (Gazzetta ufficiale n. C 100 del 21.4.1979).

Tale risoluzione definisce anche quattro categorie di cooperazione possibili in seno al quadro COST:
- Categoria I: programmi avviati dalla Commissione, che siano parte integrante di programmi comunitari cui possono associarsi paesi COST che non fanno parte della Comunità;
- Categoria II: progetti proposti dalla COST e inseriti all'interno di programmi comunitari a seguito di decisione del Consiglio (accordi di concertazione Comunità-COST);
- Categoria III: progetti COST non connessi ad alcun progetto comunitario, ai quali prendono parte paesi membri della COST parallelamente alla Comunità;
- Categoria IV: progetti COST senza alcuna partecipazione comunitaria.

Il protocollo d'intesa riguardava soltanto le categorie III e IV. La maggior parte dei progetti COST hanno fatto parte di queste due categorie.

Nella sua risoluzione del 20 giugno 1989 concernente la COST e le Comunità europee (Gazzetta ufficiale n. C 171 del 6.7.1989) il Consiglio ha sostenuto e approvato una semplificazione e una ridefinizione delle categorie delle azioni COST, come indicato qui di seguito:
- Categoria A: progetti concertati di azione che siano parte integrante di un programma comunitario di R&S, aperti, su base multilaterale, alla partecipazione di Stati terzi alla COST;
- Categoria B: progetti concertati di azione, non facenti parte di un programma comunitario, proposti sia da Stati della COST che dalla Commissione. Singoli paesi della COST e la Commissione possono partecipare a questi progetti.

Il protocollo d'intesa riguarda soltanto la categoria B, quella predominante.

Ciò che segue concerne principalmente la categoria B dei progetti COST nella misura in cui essi sono più specifici e rappresentativi della cooperazione COST.

Quattro principi fondamentali regolano i meccanismi della COST:
- tutti i paesi membri della COST, e anche la CE, possono proporre progetti di ricerca;
- la partecipazione a tali progetti è su base volontaria e "à la carte", consentendo quindi l'associazione soltanto di paesi interessati;
- i progetti vengono finanziati a livello nazionale (il finanziamento della Comunità viene mantenuto al minimo indispensabile e va a coprire principalmente le spese amministrative);
- la cooperazione assume la forma di "progetti di azioni concertate", che corrisponde al coordinamento di progetti di ricerca nazionali.

Lo sviluppo dei progetti COST si realizza in due fasi: la fase preparatoria e quella di attuazione. Sostanzialmente, della fase preparatoria si occupano un comitato degli alti funzionari e specifici comitati tecnici o gruppi sui nuovi progetti. Specifici comitati di gestione si occupano della fase di attuazione.

Il comitato degli alti funzionari è composto da rappresentanti dei 19 paesi COST e dalla Comunità. Ha la responsabilità della strategia globale della cooperazione COST e decide su ciascuna singola proposta COST. Alcuni membri del comitato operano in qualità di coordinatori nazionali COST per i progetti COST (un coordinatore nazionale per ciascun paese). Il Segretariato generale del Consiglio assicura i servizi di segreteria al comitato degli alti funzionari.

I comitati tecnici e i gruppi sui nuovi progetti sono organi consultivi del predetto comitato. Essi selezionano progetti di ricerca in alcuni settori specifici, prendono in esame proposte pertinenti ed esprimono pareri competenti su proposte per modificare progetti già in esecuzione. I comitati tecnici sono istituiti in diversi settori della ricerca cooperativa (comitato tecnico Telecomunicazioni, Trasporti, Scienze sociali, ecc.).

I comitati di gestione pianificano nei particolari, eseguono e supervisionano i lavori durante la fase di attuazione. Ciascun progetto ha il proprio comitato di gestione i cui membri rendono conto direttamente alle rispettive autorità nazionali.

I nuovi progetti COST possono essere proposti da singoli ricercatori, istituti di ricerca o dall'industria. Per l'approvazione, le proposte vengono sottoposte al pertinente comitato tecnico o gruppo sui nuovi progetti. Il segretariato COST, insieme con il promotore del progetto, formula il protocollo d'intesa che regola il tipo di attività da perseguire, gli obiettivi comuni, i termini di partecipazione e sottomissione alla sovranità e, qualora necessario, ai diritti di protezione. Successivamente il protocollo d'intesa deve essere approvato dal comitato degli alti funzionari e siglato dalle autorità nazionali (almeno quattro firme).

Per entrare a far parte di un progetto già esistente, i singoli ricercatori, gli istituti di ricerca e l'industria devono presentare una richiesta al segretariato COST. Il comitato di gestione pertinente per il progetto esamina la richiesta e la sottopone alla competente autorità nazionale che, a sua volta, sigla il protocollo d'intesa.

I singoli paesi sostengono le spese di ricerca e sviluppo dei progetti, stanziando speciali fondi o sussidi per la ricerca o fornendo laboratori di ricerca e il personale necessario. La Commissione è responsabile del coordinamento e provvede ai segretariati tecnici per ogni specifico progetto (dalla fase di preparazione alla sorveglianza della loro attuazione). I risultati sullo stato di avanzamento sono contenuti in relazioni annuali e una relazione finale contiene i particolari delle conclusioni globali della ricerca.