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Contenuto archiviato il 2022-12-02

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La Commissione raccomanda di realizzare l'UEM con 11 Stati membri

Il 25 marzo 1998 la Commissione europea ha pubblicato la sua relazione in materia di convergenza economica in Europa, raccomandando gli 11 Stati membri che soddisfano le condizioni necessarie e che dovrebbero adottare la moneta unica, l'euro, a partire dal 1° gennaio 1999. Se...

Il 25 marzo 1998 la Commissione europea ha pubblicato la sua relazione in materia di convergenza economica in Europa, raccomandando gli 11 Stati membri che soddisfano le condizioni necessarie e che dovrebbero adottare la moneta unica, l'euro, a partire dal 1° gennaio 1999. Secondo la relazione della Commissione Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia hanno raggiunto un livello di convergenza economica sufficiente, come indicato nel trattato di Maastricht. Il 2 maggio 1998 l'elenco dei paesi partecipanti all'UEM sarà confermato al termine di una speciale riunione del Consiglio europeo (capi di Stato e di governo), del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell'economia e delle finanze (ECOFIN). Tra i paesi restanti, Danimarca e Regno Unito si sono avvalsi del loro diritto di non partecipare all'Unione economica e monetaria, almeno inizialmente. La Grecia e la Svezia, che la Commissione ritiene non soddisfino ancora le condizioni necessarie per la partecipazione, non saranno in grado di partecipare dal gennaio 1999. Se gli undici paesi individuati dalla Commissione parteciperanno tutti fin dall'inizio, la zona euro così costituita avrà circa 300 milioni di abitanti e rappresenterà il 19,4% del PIL mondiale ed il 18,6% degli scambi mondiali. Si rammenti che dal 1° gennaio 1999 sarà possibile effettuare operazioni bancarie e contabili in euro, ma che le banconote e le monete della nuova unità di conto incominceranno a circolare soltanto il 1° gennaio 2002. La Commissione ritiene che la relazione provi la solidità della ripresa economica in Europa e che gli sforzi fatti dagli Stati membri per preparare le loro economie all'euro hanno portato oggi a fondamentali economici positivi in Europa. Nelle previsioni economiche allegate la Commissione afferma che l'attuale ripresa continuerà a consolidarsi grazie al basso livello dell'inflazione, alle condizioni monetarie favorevoli, all'elevata redditività ed alla sostenuta domanda estera. Le previsioni parlano di una crescita del 2,8% nel 1998 e del 3,0% nel 1999 e la Commissione ritiene che questo porterà alla creazione di oltre 3,4 milioni di posti di lavoro. Questi risultati positivi dimostrano i vantaggi di un'inflazione bassa e del risanamento delle finanze pubbliche sotto il profilo degli investimenti e della crescita.

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