Una svolta della ricerca finanziata dall’UE dà speranza a milioni di persone con problemi di udito
I potenziali beneficiari di questa scoperta fatta dal progetto AFHELO, finanziato dall’UE, sono le persone esposte al rumore – in incidenti particolarmente violenti, condizioni di lavoro pericolose o esposizione a operazioni militari – e il crescente numero di anziani tra la popolazione dell’Europa che vanno incontro a una diminuzione dell’udito causata dall’età. Circa il 10 % della popolazione globale (il 40 % delle persone al di sopra del 65 anni) soffre di problemi di udito. “Il progetto AFHELO è stato lanciato per determinare se il composto AF243 (un derivato del colesterolo) potesse essere usato come farmaco di prevenzione e cura per la perdita dell’udito,” spiega Stéphane Silvente, presidente dell’azienda tecnologica francese Affichem, che ha coordinato il progetto. “Studi recenti – come il progetto EUROHEAR finanziato dall’UE – hanno dimostrato che questo composto potrebbe aiutare a mantenere e recuperare la funzionalità del nervo acustico e così migliorare l’efficacia degli impianti cocleari.” Il progetto potrebbe anche avere conseguenze socio-economiche a lungo termine. I problemi di udito nei bambini piccoli possono influenzare l’apprendimento del linguaggio e portare a problemi comportamentali, mentre negli adulti, le difficoltà di udito possono compromettere l’integrazione sociale. Gli studi preclinici svolti dal team del progetto hanno confermato le proprietà neurotrofiche e neuroprotettive dell’AF243, accanto alla sua capacità di recuperare la funzionalità dei nervi acustici e prevenire la perdita di udito causata dal rumore. “L’AF243 è inoltre facile da produrre e sicuro,” aggiunge Silvente. “In generale, i nostri risultati sostengono con forza la conclusione che l’AF243 può aiutare a prevenire e curare la perdita di udito.” Il progetto AFHELO si concluderà a metà del 2016 e continuerà a lavorare per assicurare che le potenzialità dell’AF243 siano sfruttate appieno. Il prossimo passo sarà verificare l’efficacia del farmaco in coorti più ampie di animali e in parallelo sviluppare un metodo di rilascio locale. Questo sarà poi seguito da studi normativi, una prassi necessaria prima di poter cominciare gli esperimenti sugli esseri umani. “Le prime valutazioni negli umani dovrebbero aver luogo tra un paio d’anni,” dice Silvente. “Continueremo a coinvolgere le associazioni dei pazienti e le agenzie di regolamentazione.” Un altro obiettivo di questo progetto era capire meglio le cause dell’insorgenza della perdita di udito. Un buon udito dipende dall’integrità degli epiteli sensoriali nell’orecchio interno, i problemi di udito insorgono invece quando le cellule sensoriali ciliate muoiono e i neuroni del ganglio spirale degenerano. Finora con c’è un’efficace soluzione curativa o preventiva per la perdita dell’udito e le opzioni cliniche si limitano all’uso di protesi come gli impianti cocleari. Poiché queste cellule ciliate e il ganglio spirale si sviluppano dalla stessa origine, il team ha riscontrato che i fattori di crescita che influenzano la loro differenziazione potrebbero essere un potenziale obiettivo per le applicazioni terapeutiche. Il progetto AFHELO si è quindi concentrato sugli effetti dell’AF243 sulla differenziazione della cellule e la sopravvivenza dei neuroni e ha scoperto che il composto è molto efficace. Il team ha scoperto anche che una deficienza di acido folico può risultare in una perdita prematura dell’udito, il che dimostra che le cattive abitudini alimentari possono compromettere l’udito. Per ulteriori informazioni, visitare: Sito web del progetto AFHELO
Paesi
Francia