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Contenuto archiviato il 2023-03-24

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Un progetto finanziato dall’UE dimostra il valore dell’attività mineraria “verde”

Il progetto I²MINE ha dimostrato un approccio integrato e verde per le attività minerarie, il quale aiuta a soddisfare la domanda dei consumatori di prodotti che dipendono dai minerali, potenziando allo stesso tempo la competitività e migliorando la sostenibilità.

Molti prodotti di consumo di uso quotidiano dipendono dai minerali estratti dalla terra e, poiché 30 milioni di posti di lavoro nell’UE dipendono dalla loro fornitura, una gran parte della prosperità europea si basa su questa attività. Inoltre, con la domanda continuamente crescente di questi prodotti, il settore minerario sta scoprendo adesso che è necessario andare più in profondità per mantenere l’approvvigionamento necessario di materie prime. L’attività mineraria profonda del futuro avrà bisogno di nuovi strumenti e anche se questo rappresenta una sfida, crea anche un’opportunità per sviluppare nuove tecnologie e processi. Un approccio all’attività mineraria profonda che trova un equilibrio tra sicurezza, efficienza e sostenibilità L’attività mineraria è a volte percepita come un settore sporco e non sostenibile che appartiene al passato. In questo contesto, è stato creato il progetto I²MINE che riunisce scienziati e ingegneri europei. Secondo il coordinatore del progetto, il dott. Horst Hejny, “L’obiettivo generale del progetto era sviluppare tecnologie e metodi innovativi per un’attività estrattiva sostenibile a profondità maggiori.” Esaminando tutto il ciclo minerario, il progetto ha cercato di dimostrare il concetto di un’estrazione profonda (a profondità superiori ai 1 500 m) che sia “invisibile, sicura e a impatto zero”. “Ci siamo occupati della sostenibilità delle operazioni di estrazione aumentando l’efficienza energetica, riducendo gli sprechi e dando inizio all’approccio di una miniera “invisibile” che funzioni sottoterra per quanto possibile. Idealmente solo il prodotto finale verrà fuori dal terreno,” ha spiegato il dott. Hejny. Uno dei principali centri d’interesse del progetto era lo “sfruttamento selettivo” intelligente, ottenuto per esempio sviluppando nuove tecniche di sensori per il riconoscimento del materiale e la rilevazione e la classificazione dello strato di confine. Un altro settore di innovazione era nel campo dell’estrazione. “Abbiamo sviluppato una nuova testata per tagliare in modo continuo rocce dure di oltre 250 MPa di forza compressiva. Questo nuovo dispositivo permetterebbe di lavorare senza interruzioni mentre oggi sarebbero possibili solo la perforazione e il brillamento,” ha commentato il dott. Hejny. Associata a una migliore gestione di massa del flusso, l’efficienza è stata ulteriormente migliorata con lo sviluppo di un dispositivo di pre-selezione dei minerali che potrebbe funzionare direttamente, o molto vicino, al frontale. “Si tratta di un passo significativo per migliorare la sostenibilità delle operazioni di estrazione mantenendo i detriti direttamente sottoterra usandoli come materiale di riempimento,” ha spiegato il dott. Hejny. Le attività sottoterra si sono ampliate a comprendere anche il trattamento delle emissioni, per quanto possibile, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale. Un altro componente del progetto consisteva nel massimizzare l’uso di macchinari autonomi, per esempio usando sistemi di trasporto sotterranei anticollisione. Il progetto ha però riscontrato che questo non era possibile in tutte le operazioni e ha quindi optato anche per una migliore sicurezza dei lavoratori. Il progetto ha sviluppato anche un robot spruzzatore che crea rivestimenti di cemento, aumentando la sicurezza e l’efficienza. Come ha risassunto il dott. Hejny, “Questi dispositivi sono un passo avanti verso l’automazione e l’autonomia dell’attività mineraria.” Assicurare l’approvvigionamento di materie prime in Europa e contribuire all’economia verde Per quanto riguarda gli effetti che I²MINE, o progetti complementari come SMIFU (Smart Mine of the Future), hanno sulla vita dei cittadini europei, il dott. Hejny ha risposto che “Il pubblico avrà il vantaggio di una maggiore sicurezza riguardo l’approvvigionamento di materie prime, il che permetterà di mantenere i nostri standard di vita.” La sicurezza dell’approvvigionamento permetterà all’Europa di pianificare più efficacemente il futuro, riducendo la dipendenza dalle importazioni e aumentando la competitività dell’industria dell’estrazione e delle sue tecnologie. Gli obiettivi del progetto I²MINE contribuiscono anche alla più ampia tendenza verso un’economia verde; una priorità sempre più importante nell’UE che appare nella strategia Europa 2020, nel Settimo programma di azione per l’ambiente e in Orizzonte 2020 per citarne solo alcuni. Il valore del mercato dell’eco-innovazione è stimato in circa un trilione di euro l’anno, e secondo le previsioni verrà triplicato entro il 2030, e quindi questa rappresenta una grande opportunità. Poiché il progetto I²MINE ha dimostrato un equilibrio tra i requisiti tecnologici, ambientali ed economici, il dott. Hejny ha concluso che “Il più importante prossimo passo è l’implementazione dei risultati di I²MINE in pratica e questo è già stato cominciato.” Per maggiori informazioni, consultare: Sito web del progetto I²MINE project

Paesi

Svezia

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