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Scienziati ispezionano le stelle alla ricerca di possibile vita

Ricercatori dell’UE hanno aperto la strada a nuove strategie di calibrazione per localizzare pianeti “abitabili” al di fuori del nostro sistema solare, ottenendo già dei notevoli risultati.

L’esistenza di vita extraterrestre presuppone l’esistenza di pianeti abitabili, come la Terra, al di fuori del nostro sistema solare. Quello che rende così speciale il nostro pianeta è il fatto che esso ha una crosta esterna solida ed è situato a una distanza dal Sole dove l’acqua in forma liquida può esistere. Sono stati scoperti solo pochi altri pianeti che soddisfano questi criteri di “abitabilità”. Attraverso delle nuove strategie di calibrazione all’avanguardia per rilevare le più piccole variazioni nelle onde di luce provenienti dalle stelle, il progetto finanziato dall’UE WAVELENGTH STANDARDS intende aiutare gli astronomi a trovare nuovi pianeti “abitabili”, e forse un giorno aiutare noi a rispondere alla domanda se siamo veramente soli nell’universo. Prestazioni stellari Il progetto di cinque anni, destinato a concludersi alla fine del 2016, ha già fatto registrare diversi risultati. “Noi abbiamo partecipato a diversi progetti internazionali a lungo termine con gli strumenti che abbiamo aiutato a sviluppare e costruire,” spiega il coordinatore del progetto, il prof. Ansgar Reiners della Georg-August-Universität a Gottinga in Germania. “Questi progetti hanno coinvolto la ricerca di pianeti extrasolari e della vita altrove nell’universo. Alcune scoperte si sono dimostrate importanti per la nostra comprensione della formazione dei pianeti, come ad esempio il pianeta che abbiamo trovato in orbita attorno alla stella di Kapteyn.” Anche WAVELENGTH STANDARDS ha dato un contributo significativo al progetto CARMENES, che ha costruito due spettrografi (strumenti per misurare le lunghezze d’onda) con sensibilità che si estendono nell’infrarosso allo scopo di cercare pianeti simili alla Terra attorno a stelle con massa ridotta. Il team di Reiners si è occupato di calibrazione, riduzione e analisi dei dati. “Un altro successo è stato l’incarico che abbiamo ricevuto per la calibrazione nel progetto CRIRES+ al Very Large Telescope dell’ESO (Osservvatorio europeo australe). Il nostro gruppo si occuperà anche dell’unità di calibrazione per la progettazione del pianificato spettrografo ad alta risoluzione per il progetto principale dell’ESO, il E-ELT (European Extremely Large Telescope) da 39 metri.” I finanziamenti erogati dal Consiglio europeo della ricerca (CER) dell’UE hanno inoltre consentito a Reiners di effettuare esperimenti ad alta precisione con telescopi locali e di combinarli con metodi di calibrazione della frequenza all’avanguardia (chiamati pettini di frequenze laser). “Noi siamo riusciti a installare internamente tutte le attrezzature necessarie per misurazioni ad altissima precisione,” ha aggiunto Reiners. Sulla giusta lunghezza d’onda Al fine di localizzare dei pianeti “abitabili” al di fuori del nostro sistema solare, sono necessarie attrezzature estremamente sensibili. Si devono identificare dei cambiamenti periodici molto piccoli nella luce stellare, che indicano il fatto che la stella ha un pianeta che le orbita attorno. Tali studi richiedono delle fonti di luce estremamente precise che possono essere usate quali punti di riferimento per consentire la misurazione delle lunghezze d’onda della luce. Per le stelle “fredde” tuttavia, ovvero il tipo di stelle a noi più vicine, le calibrazioni necessarie finora sono state semplicemente non disponibili. “Un piccolo pianeta simile alla Terra è rilevabile come un cambiamento nella lunghezza d’onda osservata da una stella; in altre parole, la stella cambia molto leggermente colore,” spiega Reiners. “Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di nuovi standard per le lunghezze d’onda che ci dicano a quali particolari lunghezze d’onda stiamo ricevendo dalla luce stellare in ogni dato momento, ed è qui che il nostro progetto promette di fare la differenza. Adesso il nostro gruppo è uno dei pochi al mondo ad essere in grado di fornire strategie e strutture per la calibrazione per la prossima generazione di spettrometri di velocità radiale.” Per ulteriori informazioni, consultare: Sito web del coordinatore del progetto Pagina del progetto su CORDIS

Paesi

Germania

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