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Le donne incoraggiate a partecipare al Quinto programma quadro

Resta da vedere se le attuali misure volte ad attrarre più donne alla scienza soddisfino le aspirazioni di coloro che hanno partecipato al convegno "Donne e scienza", tenutosi a Bruxelles nell'aprile scorso, e di cui sono ora disponibili gli atti. La Commissione europea (CE) ...

Resta da vedere se le attuali misure volte ad attrarre più donne alla scienza soddisfino le aspirazioni di coloro che hanno partecipato al convegno "Donne e scienza", tenutosi a Bruxelles nell'aprile scorso, e di cui sono ora disponibili gli atti. La Commissione europea (CE) promuove le donne nella scienza, attivamente ed in vari modi. Ne è di esempio la dichiarazione: "Le donne sono incoraggiate a partecipare", riportata trasversalmente al fondo della prima pagina del sito Web del programma comunitario "Migliorare il potenziale umano e la base di conoscenza socioeconomica". Si tratta di uno dei tre programmi orizzontali che fanno parte del Quinto programma quadro CE di ricerca, di sviluppo tecnologico e di dimostrazione (RST). Il sito Web del programma può essere consultato all'indirizzo: URL: http://cordis.europa.eu/improving/home.html La necessità della partecipazione delle donne alla ricerca è anche stata messa in rilievo dal commissario Edith Cresson nel discorso d'apertura della conferenza per il lancio del Quinto programma quadro, tenutasi in Germania alla fine di febbraio 1999. "Uno degli obiettivi consiste nell'incoraggiare le donne a partecipare ai vari progetti (del 5PQ/FP5)", afferma negli atti di "Donne e scienza". "Sarà realizzata una campagna per indurle ad impegnarsi in questi progetti. Nei bandi di gara cercheremo di incoraggiare i ricercatori ad attirare un maggior numero di donne nelle loro équipe. Analogamente faremo tutto il possibile per garantire negli organi consultivi la presenza di un numero significativo di donne. "L'attuazione di tali misure sarà coordinata dall'interno, mediante una struttura leggera istituita all'interno della Commissione. E' anche prevista la creazione di una rete che colleghi quante più persone ed organizzazioni attive nel settore nei vari Stati membri", dichiara il commissario Cresson. Traendo le conclusioni del convegno "Donne e scienza" dello scorso anno la giornalista scientifica Sylvie Coyaud ha ribadito che non sarà facile garantire la parità di opportunità per le donne nell'ambito del Quinto programma quadro. "La scienza ha bisogno di donne", afferma, "ma le cifre offrono un quadro tetro e rinviano ai gradini più bassi della scala della ricerca e dell'insegnamento. Negli organi che decidono dei finanziamenti e dei criteri da seguire v'è carenza di donne. Perfino tra i colleghi della Commissione europea, ci è stato detto, troppo pochi si impegnano a favore della parità di opportunità." La d.ssa Nancy Lane del dipartimento di zoologia dell'Università di Cambridge ha suggerito di affrontare la questione istituendo una rete europea di tutte le donne scienziate ed ingegneri. La d.ssa Lane era responsabile della relazione "The Rising Tide" ("Alta marea") che ha indotto il governo britannico ad istituire un'unità di sviluppo per favorire le azioni volte ad affrontare la scarsità rappresentativa delle donne nella scienza; la d.ssa Lane vorrebbe che un'unita di sviluppo analoga fosse creata a Bruxelles. "Credo che un'unità di sviluppo di questo tipo non sia eccessivamente costosa in termini di risorse umane, poiché può probabilmente essere gestita da una donna, magari aiutata da una segretaria", afferma la d.ssa Lane. "Non servono stanziamenti importanti; è soltanto qualcosa che gestisce e combina i vari avvenimenti che saranno realizzati". "Se quest'unità concentrasse l'attenzione su una rete di questo tipo potremmo realizzare diversi progetti volti a garantire che in Europa aumenti il numero di donne che occupano posizioni dirigenziali nell'industria, università, scienza, istruzione ed ingegneria", sostiene la d.ssa Lane. La d.ssa Lane è stata attivamente sostenuta dal Ministro britannico dell'energia e dell'industria John Battle (all'epoca presidente del Consiglio della ricerca nel quadro della presidenza britannica dell'Unione europea), la cui moglie è docente universitario di matematica. Circa l'unità di sviluppo del governo britannico Battle ha dichiarato: "Vorrei proporla come un modello da condividere. E' possibile che ci occorra focalizzarci in modo più stretto ed intenso anche a livello europeo, per poter condividere le prassi ottimali ed apprendere dalle esperienze fatte negli altri paesi membri. "Sia che abbiamo un'unità in ciascuno Stato membro, sia che abbiamo un'unità centrale all'interno della DG XII per tutta la Commissione, ritengo che l'effetto possa essere una maggiore serietà nell'affrontare le strutture in modo più positivo", ha affermato Battle.

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