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La rivoluzione della ricerca futura con l’European Open Science Cloud

Ricerca senza frontiere: un portale virtuale appena lanciato aiuterà gli scienziati a conservare, condividere e utilizzare i dati indipendentemente dalla disciplina scientifica o dalla posizione geografica.

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L’Europa vanta 1,7 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia ed è uno dei maggiori produttori mondiali di dati scientifici. Tuttavia, fino ad ora, un’infrastruttura frammentata e inadeguata ha impedito che la ricchezza della conoscenza disponibile in Europa venisse sfruttata appieno. Per ovviare a questa lacuna, la Commissione europea ha promosso la creazione dell’European Open Science Cloud (EOSC). L’idea dell’EOSC ha preso forma nel 2015 come un modo per sviluppare la scienza e l’innovazione in tutta Europa e oltre. L’hub EOSC è uno dei progetti finanziati dall’UE che lavora sui modi per supportare e facilitare questo processo. L’EOSC è stato recentemente presentato all’Università di Vienna. Attraverso questo ambiente virtuale, i dati saranno archiviati, condivisi e riutilizzati tra i paesi da ricercatori di varie discipline. «La scienza non dovrebbe avere confini», ha dichiarato Carlos Moedas, commissario europeo per la ricerca, l’innovazione e la scienza, in un articolo pubblicato sul sito web «Phys.org». Sostenendo e collegando le infrastrutture di ricerca esistenti di diverse comunità e paesi di ricerca, il portale promuove la produzione aperta e la diffusione delle conoscenze in tutta Europa. Rappresenta la visione dell’UE di una scienza trasparente basata sui dati in grado di stimolare la competitività e l’innovazione nell’UE. «Il cloud rappresenta la scienza aperta al suo meglio», ha affermato. Il portale EOSC Il portale EOSC offre informazioni generali sull’EOSC, opportunità di finanziamento e sviluppi delle politiche di scienza e ricerca aperta. Offre inoltre notizie e rapporti relativi agli eventi imminenti e passati. Una pagina intitolata «Casi d’uso» fornisce esempi di EOSC nella pratica che mostrano come i suoi servizi e risorse possono supportare ricercatori e innovatori nel proprio lavoro quotidiano. Vengono inoltre fornite informazioni su servizi e risorse specifici, suddivisi in otto categorie: condivisione e scoperta; elaborazione e analisi; gestione dati; calcolo; conservazione; networking; formazione e supporto; sicurezza e operazioni. È possibile accedere ai servizi e alle risorse EOSC tramite il marketplace di EOSC. Uno dei principali vantaggi di EOSC è la velocità. Come uno sportello unico virtuale, può ridurre drasticamente il tempo necessario per accedere ai dati e ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui gli scienziati conducono le loro ricerche. Dopo due anni dedicati alla creazione del portale, ora c’è bisogno di scienziati per contribuire al suo ulteriore sviluppo. Come riportato nello stesso articolo, il direttore generale della ricerca e dell’innovazione dell’UE, Jean-Eric Paquet, ha osservato che il portale «è un work in progress, e quindi le comunità scientifiche devono aiutarci a farlo bene». Ha aggiunto che si appoggiano ad «un’ottima struttura, chiamata struttura FAIR (reperibile, accessibile, interoperabile e riutilizzabile, acronimo per le parole inglesi findable, accessible, interoperable and reusable), relativa a quale tipo di dati vogliamo nel cloud». L’hub EOSC (Integrating and managing services for the European Open Science Cloud) si concentra sul sistema di integrazione e gestione dell’EOSC. Il sistema, denominato Hub, è il punto di contatto unico attraverso cui vengono promosse la scoperta e le collaborazioni scientifiche. L’EOSC sarà lanciato integralmente nel 2020. Per ulteriori informazioni, si consulti: sito web del progetto EOSC-hub

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Paesi Bassi

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