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GENOMIC AND TRANSCRIPTIONAL ANALYSIS OF GLIOBLASTOMA MICROENVIRONMENTAL CELLULAR SUBSETS USING ANTIBODY MICROARRAYS

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Un importante dialogo incrociato molecolare per la cura del cancro

I ricercatori europei hanno studiato l’influenza del microambiente del cancro sulla progressione dei tumori, ottenendo risultati che potrebbero portare a trattamenti alternativi mirati.

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Il glioblastoma multiforme (GBM) è la forma maligna più comune e letale dei tumori intracranici primari degli adulti. Come in molti tumori umani, il GBM è costituito da un insieme di cellule cancerose, immunitarie, stromali e vascolari e vi sono evidenze crescenti che indicano che questi componenti non cancerosi del microambiente svolgano un ruolo critico nello sviluppo e nella progressione della malattia. Il progetto CROSSTALK IN GBMS (Genomic and transcriptional analysis of glioblastoma microenvironmental cellular subsets using antibody microarrays), finanziato dall’UE, ha lavorato per eseguire la profilazione genomica, trascrittomica e proteomica di singole cellule, associandole alla relativa funzione. A questo scopo, gli scienziati hanno applicato la tecnologia DEAL (DNA Encoded Antibody Library) per l’ordinamento dei diversi fenotipi cellulari da campioni eterogenei di GBM. L’analisi delle singole cellule a livello genomico, trascrittomico e proteomico è stato seguito dall’analisi funzionale e ha permesso di raccogliere informazioni significative sul GBM. Grande importanza è stata riservata all’eterogeneità del tumore e all’interazione dei percorsi. Quasi il 50 % dei GBM esprime una forma iperattivata del recettore del fattore di crescita epidermica (EGFR) chiamato variante III (EGFRvIII). Gli scienziati hanno studiato se questi GBM fossero sensibili all’inibizione del chinasi dell’EGFR o all’inibizione dell’attivatore a valle mTOR (obiettivo meccanicistico della rapamicina). La resistenza all’inibizione dell’EGFR è stata affrontata con l’interruzione della somministrazione dei farmaci, che ha permesso alle cellule neoplastiche di salvare le copie restanti di EGFRvIII e ottenere nuovamente la loro sensibilità. Alla resistenza farmacologica dell’EGFR hanno contribuito anche altri fattori, come l’ipossia e le cellule pro-infiammatorie. In seguito all’analisi molecolare dei percorsi responsabili, i ricercatori hanno proposto di utilizzare il trattamento combinatoriale contro i percorsi mTOR ed NF-kB nelle cellule di GBM e per valutare il ruolo del microambiente hanno approfondito il contributo fornito alla progressione della malattia da parte dei macrofagi associati ai tumori. I macrofagi M1 si sono dimostrati soppressivi e hanno indotto l’apoptosi nelle cellule GBM. L’attività del progetto CROSSTALK IN GBMS sottolinea l’importanza del microambiente del tumore nella progressione del cancro e soprattutto riconosce la possibilità di sfruttare terapeuticamente l’interazione molecolare per migliorare i risultati dei trattamenti.

Parole chiave

Microambiente, glioblastoma multiforme, DEAL, EGFR, mTOR, NF-kb, macrofagi

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