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Contenuto archiviato il 2022-12-07

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Restano interrogativi dopo le celebrazioni per la decodificazione del genoma umano

La decodificazione del genoma umano, annunciata ieri dal "Progetto genoma umano" (Human Genome Project - HGP) è stata accolta favorevolmente dalla maggior parte delle più eminenti personalità della ricerca europea, ma restano interrogativi concernenti il suo futuro sviluppo. ...

La decodificazione del genoma umano, annunciata ieri dal "Progetto genoma umano" (Human Genome Project - HGP) è stata accolta favorevolmente dalla maggior parte delle più eminenti personalità della ricerca europea, ma restano interrogativi concernenti il suo futuro sviluppo. Il ministro francese della Ricerca Roger-Gerard Schwartzenberg ha dichiarato: "La decodificazione del genoma umano, la decifrazione del libro della vita, costituisce una pietra miliare per la scienza". Anche il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha accolto favorevolmente la notizia, ma ha sottolineato che la questione deve essere dibattuta sia da parte degli esperti sia da parte dell'opinione pubblica. Scienziati tedeschi, britannici, statunitensi, cinesi, giapponesi e francesi hanno lavorato al progetto di decodificazione, che si stima sia costato 300 milioni di dollari. Uno degli aspetti che ha destato preoccupazione è la partecipazione della Celera Genomics, una società statunitense operante nel settore dell'informatica, nel processo di decifrazione del codice. L'utilizzo commerciale di alcune informazioni così ottenute potrebbe, nei prossimi anni, avere un notevole impatto sul costo della ricerca per imprese operanti in settori quali quello farmaceutico. Tale questione è stata subito colta dall'europarlamentare socialista francese Marie-Noëlle Lienemann che, in una lettera alla Commissione europea, chiede se debba essere rivista la direttiva sul patrimonio genetico umano, dal momento che, nella forma attuale, potrebbe portare alla proprietà commerciale delle conoscenze genetiche. Un aspetto più positivo è dato dal fatto che le informazioni raccolte mediante il progetto hanno già consentito di trarre conclusioni, in quanto la sequenza dei geni è stata decrittata al 97 per cento e l'85 per cento dei dati è già stato catalogato. Un gruppo di ricercatori di numerosi paesi, che ha elaborato una mappa approssimativa del genoma umano, ha escluso un legame tra geni umani e caratteristiche etniche. Craig Venter della Celera Genomics afferma che la sua società ha individuato la sequenza del genoma di persone che si erano definite ispaniche, asiatiche, caucasiche ed afroamericane. Egli ha affermato: "Nei cinque genomi, non è possibile distinguere un'etnia dall'altra".