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Contenuto archiviato il 2024-05-27

Dengue research Framework for Resisting Epidemics in Europe

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La prevenzione delle epidemie di dengue

Circa il 55 % della popolazione mondiale è a rischio di infezione da parte del virus della dengue (DENV), una malattia trasmessa dalle zanzare. Per sviluppare strategie di intervento efficienti, è essenziale comprendere la dinamica della trasmissione del DENV.

Gli studi epidemiologici hanno dimostrato che la maggior parte delle infezioni da DENV sono asintomatiche, per cui sfuggono agli attuali sistemi di vigilanza. Le attuali strategie di controllo delle zanzare presentano risultati limitati, senza fornire una soluzione di lunga durata. Il miglioramento delle cure cliniche somministrate a casi gravi di febbre da dengue ricoverati in ospedale ha ridotto i tassi di mortalità, ma da solo non è sufficiente a ridurre la trasmissione del DENV. Nel progetto DENFREE, finanziato dall’UE, sono confluite competenze multidisciplinari, con lo scopo di studiare il ruolo dell’infezione da dengue asintomatica nella trasmissione del DENV. I risultati sul modello spaziotemporale della propagazione del virus hanno sottolineato l’importanza degli spostamenti umani, mentre i dati ottenuti nella Polinesia francese hanno dimostrato che il mantenimento della dengue può avvenire soltanto passando da un’isola all’altra. Dal punto di vista scientifico, il consorzio ha studiato l’interazione dell’ospite e del vettore DENV e ha rivelato che la diffusione virale appare simile in varie aree geografiche. È stato dimostrato che l’elemento chiave nella trasmissione virale sia la popolazione delle zanzare, come si evince da esperimenti che impongono una pressione selettiva e potenziano la trasmissione. Riguardo alla variabilità genetica, i pazienti con infezione secondaria hanno evidenziato una maggiore variabilità in geni non strutturali, rispetto ai pazienti con infezioni primarie. I risultati suggeriscono che, durante la progressione dell’epidemia, nello sciame di popolazione virale si verificano variazioni che incidono sull’idoneità virale. Appare interessante che gli scienziati abbiano individuato differenze nelle risposte immunitarie in persone asintomatiche, rispetto ai pazienti affetti da dengue rispettivamente con cellule T e plasmablasti attivati. Queste scoperte confermano il ruolo protettivo delle cellule T e hanno fornito un nuovo concetto per lo sviluppo di vaccini per la dengue. L’analisi a livello di genoma su pazienti affetti da dengue a Cuba e in Tailandia ha identificato geni nel metabolismo lipidico e nelle vie di trasduzione del segnale xenobiotico, implicati nella patogenesi della malattia. Servendosi di questi marcatori genetici, il consorzio ha dimostrato che le popolazioni europee presentano un rischio superiore alle popolazioni del sud-est asiatico rispetto alla forma severa, mentre sono più protette contro la dengue classica. Inoltre, è stato dedicato un impegno notevole alla diagnosi di dengue con un nuovo esame diagnostico decentrato e un metodo di accertamento basato su anticorpi molto sensibile. Le attività dello studio DENFREE hanno fornito ragguardevoli informazioni sulla competenza del vettore europeo, su marcatori genetici virali per l’adattamento alle zanzare europee e sulla predisposizione genetica specifica in base alla popolazione, nei confronti della dengue clinica e severa. Insieme ai nuovi metodi di accertamento e alle strategie di intervento, il progetto DENFREE prospetta la possibilità di controllare più efficacemente la trasmissione della dengue.

Parole chiave

Virus della dengue, zanzara, DENFREE, cellule T, esame diagnostico decentrato

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