Sostenere una risoluzione pacifica dei conflitti
Negli ultimi tempi, i conflitti civili incentrati su problemi ambientali e sociali diventano sempre più frequenti e violenti. Le agenzie del vecchio continente agiscono solitamente in qualità di mediatori e l'adozione di un approccio basato sulla "trasformazione dei conflitti" a sostegno di un'azione non violenta potrebbe potenziare l'incisività del loro impegno. Il progetto TRANSCON, finanziato dall'UE, è stato concepito allo scopo di analizzare le potenzialità di questa idea nell'ambito di un'azione esterna dell'UE. Durante lo studio, durato due anni, sono stati esaminati gli strumenti e le strategie sviluppati nel corso di conflitti ambientali, allo scopo di spingere i partiti locali ad attuare misure di risoluzione non violenta. L'obiettivo della ricerca consisteva nell'elaborazione di raccomandazioni per la gestione delle crisi civili all'interno dell'UE, nonché per la prevenzione dei conflitti. I lavori biennali, terminati nel mese di settembre 2013, sono stati incentrati sulla progettazione di indicatori per l'analisi dell'escalation dei conflitti e dell'impatto dell'azione esterna dell'UE. Nell'ambito dell'iniziativa, sono state inoltre messe a confronto le esperienze dell'UE, dell'America latina e del Medioriente in termini di attivismo ambientale, nonché relativamente ad altri elementi internazionali. Il team ha predisposto un piano di divulgazione e redatto documenti politici contenenti raccomandazioni destinate all'UE. Il progetto TRANSCON ha elaborato linee guida a sostegno di un attivismo socio-ambientale non violento che aiuteranno la Commissione europea a potenziare il proprio sistema di "prevenzione dei conflitti" e a estendere altre pratiche di risoluzione europee, garantendo, in tal modo, una maggiore incisività del lavoro del vecchio continente in tali aree.