La Commissione propone una nuova normativa sugli ormoni stimolanti della crescita
La Commissione europea ha proposto di modificare la normativa vigente sull'utilizzo degli ormoni stimolanti della crescita ed ha chiesto il divieto di impiegare l'estradiolo-17 beta negli allevamenti zootecnici. La decisione è stata presa sulla base di un parere del comitato scientifico consultivo dell'UE, il quale ha convenuto all'unanimità che l'utilizzo di ormoni a fini di stimolazione della crescita dei bovini rappresenta un rischio per il consumatore. Tale conclusione corrobora il parere contrario della Commissione ad autorizzare la presenza di ormoni nella carne. Nel 1998, tale presa di posizione aveva suscitato il disappunto dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), secondo la quale l'UE non avrebbe fornito elementi sufficienti a giustificazione del divieto di importazione di carne e di prodotti a base di carne provenienti da animali trattati con sei sostanze ormonali. La Commissione ha fatto quindi ricorso ad uno dei suoi comitati scientifici indipendenti, il comitato scientifico per le misure veterinarie in relazione con la salute pubblica (CSMVSP). La relazione conclusiva del comitato relativa ai rischi per la salute umana derivanti dalla presenza di residui di ormoni nella carne e nei prodotti a base di carne ha rivelato che la somministrazione di sei ormoni (estradiolo-17 beta, progesterone, testosterone, zeranol, acetato di trenbolone e acetato di melengestrolo), utilizzati per stimolare la crescita dei bovini, costituisce un rischio per l'uomo con diversi gradi di prove risolutive. Secondo la Commissione, "per quanto riguarda l'ormone naturale estradiolo-17 beta, esiste un cumulo sostanziale di prove che sembrano indicare tale ormone come una sostanza assolutamente cancerogena, che è causa, cioè, dell'insorgenza di tumori e ne favorisce lo sviluppo". Sulla base di tale relazione, la Commissione ha deciso lo scorso anno di continuare ad applicare il divieto di utilizzo degli ormoni della crescita nella produzione delle carni. Una revisione più recente dei risultati del CSMVSP, che ha preso in considerazione anche pareri espressi da altri gruppi di esperti, ha reiterato e sostenuto la presa di posizione iniziale da parte degli studiosi. Alla luce di queste recenti prove, la Commissione propone il divieto dell'estradiolo-17 beta e "dei suoi derivati sotto forma di esteri per gli animali d'allevamento, sia per lo sviluppo della crescita, sia per scopi terapeutici, sia a fini di trattamento zootecnico. La Commissione propone inoltre di continuare ad applicare provvisoriamente l'attuale divieto alle altre cinque sostanze ormonali, finché non saranno disponibili informazioni scientifiche più complete". Tali disposizioni, che verranno periodicamente riesaminate, si applicano tanto agli Stati membri, quanto ai paesi terzi esportatori. La proposta deve ora essere adottata dal Consiglio e dal Parlamento europeo, attraverso la procedura di codecisione. La Commissione auspica che la nuova legislazione entri in vigore entro e non oltre il luglio del 2001.