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Contenuto archiviato il 2022-12-07

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L'ESB si sta silenziosamente insinuando nella catena alimentare?

Nuove ricerche hanno rivelato che l'ESB (encefalopatia spongiforme bovina), altrimenti nota come "morbo della mucca pazza", potrebbe essere addirittura più insidiosa di quanto in precedenza creduto. Gli scienziati dell'unità "Prioni" del Consiglio britannico per la ricerca me...

Nuove ricerche hanno rivelato che l'ESB (encefalopatia spongiforme bovina), altrimenti nota come "morbo della mucca pazza", potrebbe essere addirittura più insidiosa di quanto in precedenza creduto. Gli scienziati dell'unità "Prioni" del Consiglio britannico per la ricerca medica, con sede presso il St Mary's Hospital di Londra, affermano di aver scoperto una forma "subclinica" di ESB e ciò significa che alcuni animali potrebbero essere portatori della malattia senza manifestare alcuno dei sintomi ad essa associati. Questo confuta la tesi precedente secondo la quale sarebbe impossibile che la malattia venisse trasmessa tra le specie senza essere rilevata. I loro risultati hanno risvegliato le preoccupazioni in merito alla possibilità di trasmissione dell'ESB all'uomo attraverso alimenti quali la carne suina, il pollame e gli ovini, anche se, ad avviso di molti esperti, i risultati non indicano alcun nuovo pericolo per la salute pubblica. Essi affermano che le attuali misure a tutela del consumatore sono adeguate. Tuttavia, rivolgendosi alla stampa britannica, il professor Andrew Hill dell'équipe del St Mary's Hospital ha affermato che sarebbe meglio sbagliare per eccesso di prudenza. "Forse non dovremmo ritenere che una specie non sia portatrice silente dell'infezione perché resistente ad un ceppo di prioni cui sia stata esposta. Viene sollevata la possibilità teorica secondo cui bovini apparentemente sani potrebbero ospitare l'ESB, senza mai manifestarne i segni clinici". È possibile che ora la sua équipe di ricerca solleciti l'introduzione, da parte delle autorità britanniche, di controlli in loco su animali d'allevamento apparentemente sani e normali per verificare se il loro cervello rechi qualche segno della malattia. Il comitato consultivo britannico sull'encefalopatia spongiforme esaminerà i nuovi risultati in occasione del suo prossimo incontro che si terrà il 29 settembre.

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