La visione europea dello spazio
Mentre la Commissione europea si prepara a varare la sua nuova strategia per la ricerca spaziale, a Bruxelles, in occasione di un workshop scientifico, si è discusso di più concrete applicazioni della tecnologia satellitare. Nella settimana che precede la presentazione, da parte del commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, della comunicazione dal titolo "Europe and space: turning to a new chapter" (L'Europa e lo spazio: si apre un nuovo capitolo), sono stati illustrati i risultati dell'iniziativa "Eopole" (Earth observation data policy and Europe - Politica relativa ai dati forniti dall'osservazione della Terra) ad un pubblico composto da funzionari della Commissione, nonché da rappresentanti dell'Agenzia spaziale europea e delle organizzazioni nazionali di ricerca spaziale. Eopole è stata lanciata nel giugno del 1997 allo scopo di esaminare le questioni economiche e politiche derivanti dal crescente impiego della tecnologia satellitare per il monitoraggio dei cambiamenti ambientali e climatici. Un gruppo di lavoro, costituito dai rappresentanti dell'industria, del mondo accademico e del governo di otto Stati membri, è stato incaricato di esaminare le attuali politiche relative ai dati forniti dall'osservazione della Terra e di proporre raccomandazioni sui miglioramenti da apportare in un'ottica spiccatamente europea. La relazione del gruppo raccomanda l'introduzione di misure volte a quantificare i benefici derivanti per l'ambiente dalle attività di osservazione della Terra, nonché a raggiungere un accordo internazionale destinato a garantire che le informazioni vengano archiviate in modo adeguato e in forma accessibile agli scienziati. Esso suggerisce inoltre l'istituzione di un gruppo di riflessione europeo indipendente con il compito di esaminare le questioni economiche e politiche derivanti dagli sviluppi in questo settore.