Rinviata la decisione sugli alimenti transgenici
Il dibattito sull'impiego di alimenti geneticamente modificati ha preso un'altra direzione quando, il 20 ottobre, un comitato di esperti in materia di alimentazione, provenienti dagli Stati membri dell'Unione europea, ha deciso di rinviare la propria decisione sull'eventualità di imporre all'Italia l'abrogazione, su scala nazionale, del divieto all'uso alimentare di quattro varietà di mais geneticamente modificato. L'Italia aveva opposto il proprio veto nei mesi precedenti, affermando che tali alimenti erano stati erroneamente classificati come "sostanzialmente equivalenti" a cibi analoghi non geneticamente modificati. In settembre, il comitato scientifico comunitario per l'alimentazione aveva replicato con fermezza, dichirando l'inesistenza di motivazioni scientifiche a sostegno del divieto italiano. In una dichiarazione la Commissione europea afferma che tale rinvio ha fornito al comitato l'opportunità di esaminare il caso sollevato dall'Italia "nel contesto della strategia proposta [sulla regolamentazione degli OGM], annunciata in luglio dai commissari David Byrne e Margot Wallström", che prevede di estendere l'etichettatura e tracciabilità degli alimenti geneticamente modificati.