I brevetti di software allo studio della Commissione
La Commissione europea ha lanciato su Internet una richiesta di invio di commenti da parte di tutti i settori interessati alla questione della brevettabilità dei software. Tale consultazione è intesa a chiarire se i brevetti contribuiscono a rafforzare o a scoraggiare l'innovazione. Obiettivo della Commissione, infatti, è quello di trovare una soluzione per promuovere l'innovazione, fornendo nel contempo le necessarie garanzie a tutela di un'adeguata concorrenza. Il presente appello si inserisce sullo sfondo delle richieste di maggiore chiarezza in materia di brevetti avanzate da alcuni settori dell'industria, al fine di promuovere quello che, a loro avviso, rappresenterà un ambiente innovativo per le aziende. Secondo altri, invece, una minore disponibilità di software gratuito si ripercuoterebbe negativamente sulle PMI (piccole e medie imprese). In una comunicazione del febbraio del 1999, la Commissione ha riconosciuto la necessità di apportare maggiore chiarezza su tale argomento. Pertanto, mediante la richiesta di feedback, intende fornire a tutti l'opportunità di esprimere la propria opinione prima della decisione finale. La confusione che regna in tale ambito è dimostrata dal fatto che, nonostante i programmi informatici non siano di per sé brevettabili, l'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) ha concesso brevetti per invenzioni che prevedono l'utilizzo di software. I commenti possono essere inviati, entro il 15 dicembre, all'indirizzo sotto indicato.