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Mitsos appone la propria impronta

Achilleas Mitsos, direttore generale della DG Ricerca presso la Commissione europea, si è mosso significativamente verso la ridefinizione del ruolo della DG Ricerca con l'annuncio, in questo mese, dell'attuazione di considerevoli modifiche della struttura ed organizzazione di ...

Achilleas Mitsos, direttore generale della DG Ricerca presso la Commissione europea, si è mosso significativamente verso la ridefinizione del ruolo della DG Ricerca con l'annuncio, in questo mese, dell'attuazione di considerevoli modifiche della struttura ed organizzazione di tale Direzione generale. Egli aveva cominciato a programmare tale riorganizzazione sin dalla sua nomina avvenuta nel giugno di quest'anno. "La mia priorità essenziale è ora quella di rendere più politico il ruolo della DG, senza per questo dimenticare l'esigenza di una corretta amministrazione e di una buona gestione", ha dichiarato al Notiziario CORDIS. L'ambizione di Mitsos di vedere uno spostamento d'interesse dalla gestione alla definizione della politica va di pari passo con il programma del commissario della Ricerca Philippe Busquin per uno Spazio europeo della ricerca (SER). Le due comunicazioni della Commissione sul SER, pubblicate entrambe nel corso di quest'anno, hanno posto sfide e linee guida ambiziose ai fini dell'orientamento della ricerca europea. Mitsos afferma che se la Commissione intende in qualche modo indirizzarsi verso il conseguimento di tali obiettivi, essa dovrà evolvere. E dichiara: "Abbiamo ora una nuova missione e la struttura deve cambiare di conseguenza. Il giorno del mio arrivo ho ricevuto dal Commissario il mandato di modificare l'organizzazione della DG Ricerca. Dobbiamo creare una serie di direzioni politiche al fine di promuovere l'obiettivo della realizzazione del SER". Questo non significa tuttavia che verrà attribuita minore importanza alla gestione dei programmi quadro, e continua: "Ciò non modificherà completamente il ruolo della DG. La maggior parte dei funzionari continuerà ad occuparsi del programma quadro, il quale semplicemente contribuirà in modo diretto alla realizzazione degli obiettivi del SER". La missione politica della DG Ricerca non è stata l'unica priorità presa in considerazione nel contesto della riorganizzazione. Di pari importanza era la valutazione di come dare attuazione nel modo migliore alla riforma amministrativa e finanziaria della Commissione, la quale solleva questioni in merito al personale ed alle politiche. "Dobbiamo risolvere problemi esistenti nell'attuale struttura, quale quello della triade di direttori per ogni programma", afferma Mitsos, il quale ritiene che sia urgente procedere ad una semplificazione. Nello sforzo di ottimizzare le attività esistenti, la DG riorganizzata avrà sei direzioni anziché nove, che si occuperanno dei settori tematici dei programmi quadro. Verranno inoltre istituite due nuove direzioni: - la prima sarà responsabile degli aspetti strutturali del SER (infrastrutture di ricerca, eccellenza, innovazione), nonché della promozione del coordinamento e della collaborazione tra i programmi nazionali di ricerca. - la seconda si concentrerà sull'obiettivo della Commissione di "ricollocare la scienza al centro della società", come descritto in una recente comunicazione della Commissione dal titolo "Realizzazione dello Spazio europeo della ricerca". Questioni quali la scienza ed il governo, l'etica, il ruolo delle donne nella scienza rientreranno altresì nel suo ambito di competenze. Se è vero che nessuno perderà l'impiego, molti si troveranno tuttavia a lavorare in settori diversi, "corrispondenti alla logica personale di ciascuno", afferma Mitsos, che prevede che la DG richiederà anche nuove assunzioni: "Come accade in qualsiasi organizzazione, dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra personale esperto e nuova linfa". La concretizzazione della filosofia politica implicita nel SER richiederà la presa in considerazione di una serie di nuovi approcci (per esempio, il collegamento in rete, gli impianti di vaste dimensioni), di un approccio basato sul programma più che sul progetto e di una geometria molteplice; Mitsos afferma: "Per conseguire tali obiettivi occorre usare l'immaginazione, modi nuovi di vedere le cose e l'esperienza, poiché anche il senso del passato è importante". I funzionari della DG Ricerca conosceranno i dettagli particolareggiati della riorganizzazione entro novembre. "La grande maggioranza di coloro che lavorano qui si sentirà a proprio agio con la nuova organizzazione" e non si prevede che dovrà abbandonare immediatamente i progetti di cui attualmente si occupa, garantisce il Direttore generale. Ci si attende una certa sovrapposizione durante il passaggio delle consegne, dal momento che i funzionari devono ancora dare esecuzione al bilancio di quest'anno. "Dobbiamo contribuire fare in modo che questo obiettivo venga realizzato", afferma Mitsos. Tuttavia, con la proposta relativa al sesto programma quadro che deve essere presentata entro febbraio o marzo 2001 al più tardi, egli ammette che "il calendario . è esigente". Mitsos ritiene che non sia esageratamente ambizioso pensare ad un incremento della spesa nella RST in Europa, fino a raggiungere il 3 per cento del PIL, allo scopo di colmare il divario con gli USA ed il Giappone e sforzarsi di conseguire gli obiettivi posti dal Consiglio dei ministri al vertice di Lisbona dell'inizio di quest'anno. "È realistico, purché non ci si aspetti che ciò accada nello spazio di pochi anni. È importante che la nostra società si muova in questa direzione. Le politiche ed i finanziamenti della Comunità hanno un ruolo da svolgere . e ciò richiede uno sforzo continuo." Tale sforzo sarà intensificato mediante la collaborazione nella programmazione e nella formulazione della politica di ricerca all'interno degli Stati membri e della Commissione, sia nell'ambito della DG Ricerca sia al di fuori di essa. "Prima di decidere in merito alle priorità future dobbiamo considerare i criteri che impieghiamo per selezionare tali priorità. Dobbiamo rinserrare i legami con le altre DG in modo che riflettano le esigenze del nostro calendario di ricerca." Ciò appare vero in particolare per quanto riguarda le continue discussioni sul ruolo della scienza nella società ed il governo. Mitsos afferma che "nessuno può dire di conoscere quali sono le priorità per il futuro . e noi dobbiamo fare attenzione a quello che succede negli Stati membri" ed aggiunge che anche il rapporto che la DG Ricerca intrattiene con il resto della Commissione è importante, prendendo come esempio il suo precedente settore di specializzazione, la ricerca socioeconomica: "Occorre che la DG Occupazione sia coinvolta nella definizione delle prospettive occupazionali . Vogliamo che l'Europa risulti attraente per i ricercatori". Mitsos ritiene che ciò sia decisivo per il futuro della ricerca in Europa. Per esempio, afferma che la Commissione deve incitare un maggior numero di donne a partecipare al lavoro scientifico, al fine di fornire alla ricerca "una dimensione che manca", ed evidenzia il parallelismo tra l'attuale situazione delle donne nella scienza all'immagine ed alla posizione della scienza nella società: "Non si può parlare del futuro della scienza senza trattare tali importanti questioni che costituiscono parte di questo nuovo approccio . Dobbiamo passare da una 'politica di ricerca' ad una 'politica della scienza'. Non dobbiamo retrocedere in termini di valori etici della società". Mentre il trattato sull'UE prescrive che la ricerca finanziata dall'UE si rivolga verso il conseguimento di vantaggi economici comuni, Mitsos ritiene che la politica di ricerca non debba essere esageratamente prescrittiva: "dobbiamo aprirci a settori nei quali le priorità non possono essere prederminate". Soprattutto, continua, "non dobbiamo sopprimere quegli elementi d'importanza fondamentale per la ricerca". Questa impressione, che è condivisa da molti altri funzionari della Commissione compreso Busquin, si ritrova negli orientamenti per il prossimo programma quadro di RST della Commissione. Il centro d'interesse della Commissione si sta spostando già da un approccio incentrato sul progetto ad uno basato sul programma, destinando finanziamenti a progetti di ampie dimensioni e con obiettivi di più vasto respiro. Mitsos spiega che il SER mira contemporaneamente a definire non soltanto le modalità di svolgimento della ricerca finanziata in ambito pubblico, ma anche i metodi per mobilitare i finanziamenti privati al fine di rendere la ricerca più efficace. "Il finanziamento pubblico della ricerca non può mai sostituire il finanziamento privato, ma deve facilitarlo e noi dobbiamo contribuire ad aumentare al massimo gli investimenti privati perché questi siano efficaci. La ricerca del settore privato richiede l'adozione di numerose misure, che vanno dai brevetti comunitari ai provvedimenti fiscali." La Commissione sta quindi prendendo in considerazione in che modo sia possibile promuovere la ricerca condotta dalle piccole e medie imprese (PMI) e la ricerca condotta a loro favore, affinché queste ultime partecipino pienamente al processo. "Voglio apportare alla scienza un potenziale privato più consistente", afferma Mitsos. Il Direttore generale non aspetterà fino al 2002. Egli sostiene che gli ottimi risultati del 4PQ e del 5PQ dimostrano che la politica comunitaria di ricerca si sta muovendo nella direzione giusta, ma aggiunge anche che l'attuale programma quadro può essere migliorato, segnatamente attraverso la semplificazione delle sue procedure, al fine di renderlo più accessibile, anche se ulteriori cambiamenti più radicali richiedono un nuovo programma quadro. "Basandomi sulla semplice conoscenza dei fatti e sul senso comune, ritengo che possiamo fare qualcosa di meglio. In un certo senso il 5PQ ha raggiunto i suoi limiti. Sono convinto che fra cinque anni il SER avrà una maggiore coerenza ed un miglior coordinamento. La riorganizzazione della DG Ricerca costituisce un passo importante. Un passo necessario." "A qualsiasi livello, dai commissari ai funzionari, si condivide largamente l'opinione che dobbiamo mettere insieme gli aspetti positivi e quelli negativi della conoscenza accumulata e della nuova visione . Ritengo che saremo in grado di creare una struttura in cui i funzionari si accorgeranno che il loro lavoro viene facilitato e contribuisce meglio alla realizzazione dell'obiettivo più importante della DG, ovvero la creazione di un vero e proprio Spazio europeo della ricerca."

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