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Si accende il dibattito sulle biotecnologie

Un dibattito sulle biotecnologie svoltosi al Parlamento europeo, al quale ha presenziato il commissario per le Imprese e l'Innovazione Erkki Liikanen, ha suscitato forti polemiche tra favorevoli e contrari nei confronti del settore. Le discussioni si sono concentrate su una re...

Un dibattito sulle biotecnologie svoltosi al Parlamento europeo, al quale ha presenziato il commissario per le Imprese e l'Innovazione Erkki Liikanen, ha suscitato forti polemiche tra favorevoli e contrari nei confronti del settore. Le discussioni si sono concentrate su una relazione presentata dall'eurodeputato scozzese John Purvis, nella quale si esorta la Commissione a prendere misure contro l'ostruzionismo dei governi nazionali, al fine di autorizzare i prodotti geneticamente modificati. Coloro i quali erano concordi con la relazione Purvis hanno evidenziato i vantaggi economici derivanti dal sostegno all'industria delle biotecnologie. A nome della commissione parlamentare dell'agricoltura, l'eurodeputato finlandese Mikko Pesälä ha evidenziato l'importanza della concorrenza. Peter Liese (Germania) ha anch'egli approvato la relazione, affermando che le biotecnologie detengono un "grosso potenziale". Egli ha sottolineato che la moratoria de facto relativa agli esperimenti ed all'introduzione di piante geneticamente modificate stia particolarmente danneggiando le PMI. Glyn Ford (Regno Unito) ha rilevato che l'industria delle biotecnologie offre molte opportunità di lavoro e necessita urgentemente di maggiori investimenti. L'eurodeputata olandese Elly Plooij-van Gorsel ha dibattuto che le biotecnologie sono fra i settori più promettenti del 21° secolo. "Abbiamo bisogno di una "Bio-Europa", ha dichiarato, aggiungendo che invece di OGM preferisce parlare di "materiali geneticamente valorizzati". La maggior parte degli europarlamentari a favore di ulteriori sviluppi nel settore delle biotecnologie hanno tuttavia riconosciuto l'esigenza di prendere in considerazione i principi etici e molti di loro hanno sottolineato la necessità di un sistema di monitoraggio e di regolamentazione. Di parere diametralmente opposto è stata la deputata irlandese Nuala Ahern, la quale ha definito la relazione "non equilibrata e vergognosamente fautrice" dell'industria in questione. Ella ha insistito sul fatto che la relazione non dedica particolare attenzione all'etica, alla salute pubblica o alle questioni ambientali, concentrandosi piuttosto sul mercato. L'oratrice ha descritto la relazione quale una "proposta inconsueta ed interventista". La relazione è stata altresì contestata dal deputato olandese Bastiaan Belder, il quale l'ha considerata "eccessivamente ottimista". Egli si è chiesto se veramente i paesi in via di sviluppo trarranno vantaggio dall'industria delle biotecnologie. Nel concludere il dibattito, il commissario Erkki Liikanen ha appoggiato le linee di base della relazione Purvis, visto che anch'egli auspica di sviluppare un'economia competitiva basata sulla conoscenza. Nel sottolineare i vantaggi potenziali in termini di crescita economica e di occupazione che l'industria delle biotecnologie può offrire, Liikanen desidererebbe altresì assistere ad un dibattito più ampio sugli aspetti etici. La Commissione europea sta attualmente completando uno studio sull'industria delle biotecnologie, i cui risultati saranno disponibili entro la primavera. Liikanen ha anche ricordato che la Commissione sta cercando di redigere, per la fine dell'anno, un documento di ampio respiro politico, volto a definire una visione strategica per le scienze biologiche e le biotecnologie entro il 2010.