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Contenuto archiviato il 2022-12-21

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Secondo i ricercatori americani, la ricerca sul vaccino antiaftoso è fondamentale

La diffusione in Europa dell'afta epizootica, che dal Regno Unito si è estesa in Francia, Irlanda ed Olanda, è stata accompagnata dalla crescente preoccupazione delle comunità di allevatori in tutto il mondo e da un acceso dibattito nell'Unione europea sulla vaccinazione contr...

La diffusione in Europa dell'afta epizootica, che dal Regno Unito si è estesa in Francia, Irlanda ed Olanda, è stata accompagnata dalla crescente preoccupazione delle comunità di allevatori in tutto il mondo e da un acceso dibattito nell'Unione europea sulla vaccinazione contro il morbo che colpisce bovini, suini, ovini ed altro bestiame. Ma oltre l'Atlantico, un gruppo di scienziati americani ritiene che ulteriori attività di ricerca possano offrire una soluzione. La vaccinazione pone un dilemma: una volta che l'animale è stato vaccinato, è impossibile affermare se sia effettivamente malato, giacché gli animali sani vaccinati sono portatori degli stessi anticorpi di quelli contagiati. Poiché l'immediata individuazione della patologia è essenziale per prevenirne la diffusione, nel 1992 l'Unione europea ha deciso di vietare la vaccinazione antiaftosa. Tale vaccinazione è vietata anche in altri paesi del mondo, compresi Stati Uniti e Giappone, i quali rifiutano di importare bestiame vaccinato contro l'afta epizootica, esercitando così una pressione sull'Unione europea affinché non reintroduca le procedure di inoculazione, nonostante gli inviti di molte parti interessate ad agire in tal senso. Secondo un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Science", la risposta al problema "risiede in un test che consentirebbe di distinguere gli animali vaccinati da quelli contagiati", oppure mettere a punto vaccini a più ampio spettro che proteggano da più ceppi del virus dell'afta epizootica. I vaccini attualmente disponibili sono mirati solo a ceppi specifici di afta epizootica e devono essere integrati da richiami periodici, per garantire la protezione continua dal morbo, con un conseguente aumento dei costi. L'articolo riferisce che un'insorgenza di afta epizootica in una sola contea della California potrebbe costare fino a 1,9 miliardi di dollari per un periodo di due anni, se altri paesi rifiutassero d'importare la sua carne. Queste preoccupazioni di ordine economico servono a rendere più urgenti ulteriori attività di ricerca sulla vaccinazione antiaftosa, conclude l'articolo.

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