Studiare la pittura rupestre del Neolitico europeo Perché l’arte e la morte sono associate nelle tombe del Neolitico? E poi come era usata l’arte per creare spazi adeguati per i defunti? Tecnologie industriali © Thinkstock Le tombe istoriate del Neolitico dell’Europa orientale decorate con incisioni e pitture hanno spinto gli archeologi a chiedersi quale fosse il collegamento tra arte e morte. La ricerca su questo tipo di arte è diminuita dagli anni sessanta e di conseguenza molti interrogativi sono rimasti senza risposta. Uno studio completo di come l’arte fosse creata e usata nelle tombe del Neolitico in Sardegna era l’obiettivo del progetto ADINE (Art and death in Neolithic Europe), finanziato dall’UE. La Sardegna ha la collezione più grande di tombe decorate in Europa, ma sono anche quelle meno studiate. Il lavoro è cominciato con la documentazione di tombe decorative non pubblicate usando tecniche fotografiche sia standard che innovative. L’organizzazione spaziale dell’arte dentro le tombe e la distribuzione regionale delle tombe decorate sono state analizzate usando statistica e sistemi di informazione geografica. Sono state esaminate anche forme simili di arte tombale e il loro uso in società tradizionali dal punto di vista rituale e sociale nell’Asia sud-orientale e nell’Africa orientale. L’arte sarda è stata collocata nel suo più ampio contesto storico nell’ambito delle principali tradizione di arte tombale del Neolitico e dell’Europa orientale. Inoltre è stata sviluppata una nuova forma di registrazione per i siti di pittura rupestre usando vari metodi. Il lavoro aiuterà a rispettare il programma dell’Europa per quanto riguarda la ricerca sulla pittura rupestre e l’archeologia teorica. Il suo impatto può estendersi al pubblico di tutto il mondo interessato alla pittura rupestre e alle organizzazioni responsabili dello sviluppo del patrimonio culturale. Parole chiave Neolitico, pittura rupestre, arte e morte, tombe del Neolitico, archeologia
