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La commissione parlamentare per l'industria si esprime a favore dell'e-economy e dell'innovazione

Il 20 giugno è stato compiuto un passo avanti verso la realizzazione della società dell'informazione europea, quando la commissione per l'industria del Parlamento europeo ha adottato tre relazioni riguardanti rispettivamente il nome di dominio "eu", la disponibilità di spazio ...

Il 20 giugno è stato compiuto un passo avanti verso la realizzazione della società dell'informazione europea, quando la commissione per l'industria del Parlamento europeo ha adottato tre relazioni riguardanti rispettivamente il nome di dominio "eu", la disponibilità di spazio nello spettro radio e la promozione dell'innovazione. La relazione dell'europarlamentare lussemburghese Colette Flesch sul nome di dominio ".eu" ha dimostrato come quest'ultimo sia ritenuto fondamentale per accelerare lo sviluppo dell'e-commerce e dell'e-economy in Europa. Tale dominio creerebbe inoltre uno "spazio" su Internet che consenta di riconoscere l'Unione europea, in modo analogo a quanto già avviene per i singoli Stati membri. Il regolamento su cui si basa la relazione costituirebbe il quadro di riferimento per la creazione di un registro che si occupi della gestione del dominio e che stipuli contratti sia con la Commissione europea sia con l'ICANN, l'organismo responsabile dei nomi di dominio su Internet. Gli europarlamentari hanno inoltre approvato un emendamento volto ad impedire la registrazione di informazioni geografiche, geopolitiche o storiche che "incidono sull'organizzazione territoriale di uno Stato membro". La commissione ha voluto inoltre garantire che la parte del regolamento riguardante la gestione di Internet si fondi sui principi di non ingerenza, autogestione e autoregolamentazione. La relazione è stata adottata tramite procedura di codecisione con 48 voti a favore e un'astensione. La commissione per l'industria ha adottato una seconda relazione che afferma la necessità di un quadro comunitario per affrontare il problema della crescente richiesta di utilizzare lo spettro radioelettrico. La relazione dell'europarlamentare tedesca Angelica Niebler mette in risalto come la varietà di metodi impiegati, ad esempio, per concedere nuove licenze per la telefonia mobile in Europa (tramite vendita all'asta dietro compenso finanziario o tramite la selezione del miglior fornitore) abbia dato quale risultato una mancata uniformità in Europa. La relazione sostiene che l'armonizzazione di tali metodi attraverso un quadro comunitario consentirebbe di evitare distorsioni della concorrenza e creerebbe pari condizioni. La commissione parlamentare ha commentato affermando che la Commissione europea dovrebbe essere autorizzata a concedere mandati ad organi di gestione dello spettro, a condizione che sia prevista anche la partecipazione di esperti provenienti dagli Stati membri, ricordando ancora una volta che le decisioni in questo settore devono essere prese tramite procedura di codecisione. Infine, la commissione ha adottato la relazione non legislativa dell'eurodeputato austriaco Paul Rübig riguardante la comunicazione della Commissione sull'innovazione in un'economia basata sulla conoscenza. Il Parlamento europeo ha deciso che la creazione della cultura dell'innovazione nell'Unione europea è responsabilità delle istituzioni e dovrebbe essere incoraggiata tramite alcune delle iniziative già esistenti in questo settore, citando come esempio il programma eContent.