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De Donnea invita a non perdere tempo nella realizzazione del 6PQ

François-Xavier de Donnea, presidente del Consiglio "Ricerca" nell'ambito dell'attuale Presidenza belga dell'UE, ha richiesto uno sforzo concertato per approvare il contenuto del prossimo programma quadro (6PQ), al fine di garantire che il passaggio tra i nuovi progetti scient...

François-Xavier de Donnea, presidente del Consiglio "Ricerca" nell'ambito dell'attuale Presidenza belga dell'UE, ha richiesto uno sforzo concertato per approvare il contenuto del prossimo programma quadro (6PQ), al fine di garantire che il passaggio tra i nuovi progetti scientifici ed il lavoro già in corso sia il più agevole possibile. Nel corso del suo intervento ad una conferenza stampa tenutasi il 7 settembre a Bruxelles, De Donnea ha dichiarato che è decisivo evitare un divario tra l'attuale ed il prossimo programma quadro: "Il tempo è breve. Qualora dovesse esserci un divario cronologico tra la conclusione del quinto programma quadro, a dicembre 2001, e l'inizio del sesto programma quadro, a gennaio 2003, l'intera comunità scientifica europea ne soffrirebbe le conseguenze. Al fine di assicurare la continuità, la Presidenza belga deve giungere ad una posizione comune per far sì che il sesto programma quadro sia pienamente adottato durante il primo semestre del 2002". Nel corso del semestre di Presidenza belga: "Farò tutto quello che è umanamente possibile per pervenire ad una posizione comune [sul 6PQ]", ha aggiunto il Ministro. De Donnea ha anche parlato delle priorità che sono emerse dal suo recente tour delle capitali europee, che ha compreso visite ai suoi colleghi degli Stati membri responsabili della ricerca, per ascoltare le loro preoccupazioni. Egli era ansioso di evidenziare le aree di intesa che sono emerse dal suo tour, in particolare il sostegno diffuso per lo stanziamento di 17,5 miliardi di euro proposto per il 6PQ e per il principio di "concentrazione" difeso dalla Commissione. De Donnea ha dichiarato che in base a questo principio, il 6PQ dovrebbe concentrarsi su progetti chiave a larga scala al fine di raggiungere i risultati migliori per l'Europa ed evitare di divenire la "lista della spesa" di piccoli progetti diversi. De Donnea ha parlato di cinque settori di interesse principali che sono affiorati nel corso del suo tour dell'UE. Egli ha affermato che molti Stati membri sono apparsi preoccupati di attuare misure atte a salvaguardare la posizione di piccole organizzazioni, quali le PMI e le piccole unità di ricerca, nei programmi a larga scala del 6PQ. Molti sono anche ansiosi che si provveda all'adozione di un qualche tipo di procedura di transizione per sovrintendere all'integrazione degli attuali progetti a scala minore con i progetti del 6PQ a scala maggiore, quali le reti di eccellenza o i progetti integrati. De Donnea ha anche dichiarato che un gran numero di Stati membri stanno esercitando pressione per l'adozione di misure atte garantire la trasparenza della proposta della Commissione di concedere un maggior potere di gestione dei progetti alle autorità degli Stati membri, aggiungendo che l'idea di un amministratore indipendente è in corso di discussione. De Donnea ha anche riferito che molti Stati membri e il Parlamento europeo si interrogano in merito al controllo della enorme porzione di finanziamento, pari a 12 miliardi di euro, che deve essere assegnata alle priorità tematiche del 6PQ. Al fine di garantire la gestione trasparente e sicura di questo stanziamento, la Commissione vorrebbe istituire un comitato di programma che copra le intere otto priorità settoriali, oltre a tre commissioni specifiche che si occupino ciascuna, più in profondità, della tecnologia dell'informazione, della biotecnologia e del resto delle aree tematiche. Il Ministro ha anche dichiarato che il Parlamento ed un gran numero di Stati membri hanno evidenziato, nell'ambito delle priorità tematiche, alcuni settori che desidererebbero vedere messi in risalto, inclusi la tecnologia marina, la salute e la sicurezza, le malattie tradizionali, l'ambiente e la sostenibilità, l'energia rinnovabile ed il trasporto di superficie. De Donnea ha proseguito sottolineando gli attuali progressi nel programma quadro EURATOM. Egli ha sostenuto che la maggior parte degli Stati membri sono in primo luogo interessati alla sicurezza nucleare e alla gestione dei rifiuti nucleari. Egli ha anche dichiarato che molti Stati membri considerano la fusione termonucleare come "l'energia del futuro" e desidererebbero che si provvedesse ad aumentare lo stanziamento per la ricerca in questo settore. Egli ha aggiunto che molti di loro vogliono che si disponga in merito all'installazione della macchina per la fusione sul suolo europeo e non in Canada, in Giappone o in Russia, partner dell'Europa nel progetto di energia da fusione. De Donnea infine ha delineato gli obiettivi da raggiungere per far sì che si compiano dei progressi nell'arco di tempo necessario. Egli ha dichiarato che, al fine di consentire al Consiglio "Ricerca" di compiere un effettivo progresso alla riunione del 30 ottobre, è importante che il Parlamento europeo adotti il suo parere in merito al programma 6PQ in prima lettura, nel corso della seconda seduta plenaria di ottobre. De Donnea ha anche dichiarato che occorre fare di più per rimuovere le barriere alla mobilità dei ricercatori. In risposta alle preoccupazioni sollevate da un membro del pubblico, egli ha convenuto che il Belgio sta perdendo ricercatori di talento dei paesi terzi a vantaggio degli Stati Uniti a causa delle gravose procedure di immigrazione che possono richiedere mesi per passare all'esame. Egli ha affermato di aver incoraggiato il Ministro degli Interni belga ad affrontare la situazione ed ha sottolineato che le barriere alla mobilità dei ricercatori rimangono un problema per tutti gli Stati membri. Egli ha poi aggiunto che "esiste un pieno impegno nel fare pressione su tutti gli Stati membri al fine di migliorare la situazione" e che queste difficoltà saranno ulteriormente discusse in una conferenza sulla mobilità dei ricercatori che la Presidenza belga sta organizzando per il 17 e il 18 settembre. De Donnea ha anche posto l'accento sull'importanza di migliorare l'immagine pubblica della scienza e di attrarre più giovani e donne nelle carriere scientifiche. Egli ha sostenuto che per troppa gente "la scienza è qualcosa di cui aver paura, qualcosa che crea mostri", e che si rende necessario un intervento per rimediare a questo pregiudizio.

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