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"Studies of Early Hominid Adaptation and Dispersal into North Africa:<br/>Archaeological Investigations at the Plio-Pleistocene Site of Ain Hanech, Algeria"

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Gli ominidi di Ain Hanech

Un team di scienziati dell’UE di CENIEH, in Spagna, ha studiato l’occupazione e l’adattamento da parte degli ominidi in Nord Africa avvenuti circa due milioni di anni fa. I risultati hanno spostato la data più indietro rispetto a quanto ritenuto prima in questa regione e hanno rivelato dettagli del comportamento dei primi ominidi e di clima e ambiente.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

Ain Hanech è un sito paleoantropologico, che si trova a circa 100 km verso l’entroterra dalla costa algerina sul Mediterraneo, nell’altopiano orientale. Il bacino sedimentario contiene le testimonianze archeologiche più antiche di insediamenti nel Nord Africa. Il progetto PALEONORTHAFRICA (Studies of early hominid adaptation and dispersal into North Africa: Archaeological investigations at the Plio-Pleistocene site of Ain Hanech, Algeria), finanziato dall’UE, si proponeva di studiare il comportamento dei primi ominidi del Nord Africa. Lo studio comportava la determinazione dell’epoca dei primi insediamenti umani e la descrizione dettagliata del loro comportamento, comprese le attività di sussistenza e il ruolo della tecnologia degli strumenti in pietra che ha migliorato la dieta. La ricerca era volta anche a ricostruire la paleoecologia della zona. Infine, il team si è proposto di studiare i processi di formazione del sito e di studiare nuovi siti. Le tecniche usate per datare il sito comprendevano il paleomagnetismo, la risonanza di spin elettronico e la grande biocronologia dei mammiferi. I risultati hanno mostrato che degli ominidi erano presenti nella zona prima di quanto si pensasse in precedenza, tra 2,3 e 1,7 milioni di anni fa. Questa data è anche la più antica data conosciuta per l’insediamento di ominidi nel Nord Africa. L’ambiente a quei tempi era relativamente asciutto, una prateria aperta, in transizione verso un clima più secco. Questo cambiamento interessò le attività di foraggiamento degli ominidi, nell’ambito delle quali la rete fluviale costituiva una preziosa fonte di cibo e altre risorse. La tecnologia litica usata era semplice e praticamente identica a quella conosciuta per altri ominidi contemporanei nell’Africa orientale. Gli strumenti sarebbero stati sufficienti per macellare carcasse di animali e per ottenere midollo osseo. Gli studi di modifica della superficie delle ossa hanno mostrato prove di questa lavorazione della carne. I ricercatori hanno anche avanzato la possibilità di una migrazione di ominidi verso l’Europa dal Nord Africa. Tra le altre attività del progetto c’erano la formazione di studenti dell’università locale nel settore dell’archeologia e della paleontologia e nelle tecniche di laboratorio. Diversi studenti di dottorato hanno studiato gli artefatti di Ain Hanech e i fossili di ossa nell’ambito delle loro tesi. Il progetto ha quindi contribuito a modernizzare gli studi paleoantropologici in Algeria mettendo in contatto studenti locali e ricercatori internazionali. Il progetto ha inoltre contribuito a stabilire dei contatti con diverse agenzie algerine e ha organizzato una mostra permanente dedicata agli ominidi al Museo nazionale del Bardo. Questa relazione dovrebbe essere vantaggiosa per la ricerca a livello locale ed europeo. Il progetto PALEONORTHAFRICA ha avuto come risultato nuove conoscenze sull’insediamento degli ominidi nel Nord Africa. Il lavoro ha anche chiarito le abilità ambientali e tecnologiche dell’epoca.

Parole chiave

Ominidi, Ain Hanech, Nord Africa, archeologia, paleontologia, paleoecologia, primi insediamenti di ominidi

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