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Environmentally Friendly Antifouling Technology to Optimise the Energy Efficiency of Ships

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Rivestimenti innovativi per combattere il biofouling

Il biofouling marino è un problema ben noto che comporta l’adesione e la crescita di macro e microrganismi sulle superfici immerse nell’acqua e che può rappresentare un grave ostacolo alle prestazioni delle navi. Dei ricercatori finanziati dall’UE hanno sviluppato dei rivestimenti per prevenire il biofouling sicuri dal punto di vista ambientale che possono essere anche utilizzati sui ponti e su altre strutture metalliche nell’entroterra in aree costiere e zone umide.

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Le incrostazioni sugli scafi delle navi possono ridurre la velocità di un’imbarcazione, richiedendo un grande aumento del consumo di carburante per controbilanciare l’attrito aggiuntivo. Aumentare la rugosità dello scafo solo di 50 μm può incrementare il dispendio di carburante del 50 %. L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha calcolato che le emissioni di anidride carbonica associate al consumo di combustibile legato alle spedizioni marittime potrebbe più che raddoppiare entro il 2030. Nell’ambito di FOUL-X-SPEL (Environmentally friendly antifouling technology to optimise the energy efficiency of ships), i ricercatori hanno studiato dei rivestimenti rispettosi dell’ambiente per gli scafi delle navi per impedire agli organismi che causano il biofouling di alterare le prestazioni idrodinamiche di un’imbarcazione. Le precedenti soluzioni per il biofouling prevedevano l’uso di biocidi tossici che, oltre a uccidere gli organismi che tentano di attaccarsi allo scafo, rappresentano una minaccia per l’ecosistema acquatico nel suo insieme. Finora le soluzioni basate su formulazioni prive di biocidi si sono dimostrate inefficienti nell’impedire l’adesione acquatica. La ricerca di FOUL-X-SPEL ha prodotto un progresso significativo nello sviluppo di due potenti rivestimenti protettivi non tossici. Il primo era una vernice basata sul poliuretano contenente due biocidi immobilizzati (Econea e Irgarol), e il secondo era una formulazione basata sul silicone contenente Econea immobilizzato. I ricercatori hanno fornito una nuova tecnologia per il rivestimento antifouling fissando delle molecole bioattive (biocidi) nella matrice del rivestimento per eliminare il rilascio di biocidi nell’ambiente circostante e anche per garantire una protezione a lungo termine della superficie. I nuovi rivestimenti presentano un attrito molto basso con l’acqua e mantengono l’imbarcazione libera dalle incrostazioni per un periodo che può raggiungere i 90 mesi. Inoltre, essi riducono al minimo la rugosità della superficie e migliorano le proprietà idrodinamiche dello scafo. Riducendo l’accumulo di microrganismi, i rivestimenti appena sviluppati possono migliorare in modo significativo le prestazioni delle navi e la loro efficienza per quanto riguarda il consumo di carburante, riducendo allo stesso tempo sensibilmente i costi per la manutenzione dello scafo. Inoltre, essi possono ridurre il trasporto di specie invasive che avviene per mezzo degli scafi delle navi.

Parole chiave

Rivestimenti, biofouling marino, prestazioni nave, scafi nave, antifouling, biocidi

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