European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2022-12-21

Article available in the following languages:

Il Belgio si oppone alla sospensione incondizionata della moratoria sugli OGM

Il 4 dicembre, il governo belga ha esposto chiaramente la sua opposizione alla sospensione della moratoria de facto sull'autorizzazione dei prodotti GM (geneticamente modificati), finché non verrà attuato un chiaro quadro normativo, al quale deve contribuire anche la ricerca. ...

Il 4 dicembre, il governo belga ha esposto chiaramente la sua opposizione alla sospensione della moratoria de facto sull'autorizzazione dei prodotti GM (geneticamente modificati), finché non verrà attuato un chiaro quadro normativo, al quale deve contribuire anche la ricerca. Il ministro belga dell'Ambiente, Magda Aelvoet, ha dichiarato che la ricerca biotecnologica finanziata con i fondi pubblici, capace di apportare un "valore aggiunto sul piano sociale" dovrà essere sostenuta. Ella ha sottolineato che, nonostante le biotecnologie posseggano un evidente potenziale, i benefici che ne deriverebbero sarebbero possibili solo in presenza di un chiaro quadro regolamentare e a condizione che gli sviluppi biotecnologici siano sottoposti a rigidi controlli. Nell'Unione europea, una moratoria de facto sulle nuove autorizzazioni di prodotti OGM è in vigore sin dal 1998. Francia, Danimarca, Grecia, Lussemburgo ed Austria, i cui voti costituiscono una maggioranza più che sufficiente per bloccare qualsiasi richiesta di nuove autorizzazioni, sono sostenitori attivi della moratoria. Secondo la dichiarazione della Aelvoet, il Belgio non appoggerà la sospensione della moratoria, finché non verranno attuati chiari regolamenti in materia di rintracciabilità ed etichettatura. Il Belgio fissa due condizioni che, a suo parere, devono essere soddisfatte prima di attuare qualunque misura destinata alla revoca della moratoria: la trasposizione nella legislazione nazionale belga della direttiva 2001/18/CE che disciplina l'emissione volontaria di OGM nell'ambiente, e l'approvazione formale di nuovi regolamenti relativi alla rintracciabilità ed all'etichettatura "dalla fattoria alla tavola" per i prodotti alimentari e per i mangimi transgenici. La Aelvoet ha affermato che la decisione belga testimonia che il paese "sta concentrando la sua attenzione sull'ambiente e sui consumatori" e che la direttiva 2001/18/CE e i regolamenti in materia di rintracciabilità ed etichettatura consentiranno di migliorare le scelte dei consumatori e di valutare i rischi in maniera più precisa. "L'unica cosa logica è stabilire innanzitutto un quadro legislativo adeguato e coerente, prima di adottare altre misure. Siamo dunque lieti del chiaro messaggio che il Belgio ha trasmesso alla Commissione", ha dichiarato la Aelvoet. Nei mesi scorsi, la Commissione ha proposto la revoca della moratoria. Gli Stati Uniti, le cui imprese stanno accusando una riduzione delle esportazioni nell'UE, a causa della moratoria, hanno minacciato di rispondere a tale divieto con l'imposizione di sanzioni, mediante l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La questione verrà discussa dal governo belga nell'ottobre dell'anno prossimo.

Paesi

Belgio

Articoli correlati