12 Stati membri dell'UE non rispettano i termini di attuazione della direttiva sul commercio elettronico
Secondo quanto riferito dalla DG Mercato interno della Commissione europea, 12 Stati membri dell'UE non hanno rispettato il termine del 16 gennaio fissato per l'attuazione della direttiva comunitaria sul commercio elettronico. Solo il Lussemburgo, l'Austria e la Germania hanno adottato in tempo la legge che recepisce tale direttiva. Finlandia, Francia, Danimarca, Spagna e Belgio hanno ufficialmente presentato dei disegni di legge alla Commissione, parimenti a Islanda e Norvegia, paesi dello Spazio economico europeo (SEE). Irlanda, Svezia, Grecia e Paesi Bassi hanno preparato dei disegni di legge che non sono stati ancora presentati alla Commissione. Regno Unito, Italia e Portogallo stanno tuttora lavorando al processo di elaborazione dei disegni di legge. Il Regno Unito ha lanciato una doppia consultazione che vede coinvolti il ministero del Commercio e dell'Industria ed il ministero del Tesoro. Il governo ha invitato alla prudenza, "in ragione dell'importanza della questione". È quanto avrebbe riferito il ministro britannico per il Commercio elettronico e la Concorrenza Douglas Alexander, per spiegare il ritardo nell'attuazione della direttiva, secondo il quale sono necessarie ulteriori consultazioni sugli aspetti giuridici della trasposizione di questa direttiva nella legislazione nazionale. Il ministro francese per l'Industria, Christian Pierret, ha manifestato l'intenzione di completare la versione definitiva della legge in questo inizio d'anno. La direttiva, adottata dal Consiglio l'8 giugno 2000, prevede misure volte a stabilire il principio del paese d'origine, limitare la responsabilità dei prestatori di servizi on line, conferire un riconoscimento giuridico ai contratti elettronici e promuovere l'autoregolamentazione, la trasparenza e la composizione extragiudiziale delle controversie.