Le piante hanno memoria
Le piante non hanno un sistema nervoso, ma sono in grado di monitorare, memorizzare e anticipare cambiamenti ambientali a livello cellulare. Tenendo presenti gli effetti del riscaldamento globale, è importante capire in che modo le piante reagiscono e si adattano agli stress ambientali. Il progetto PLANT-MEMORY (Role of Pc-G and Trx-G genes in the cellular memory of extrinsic signals in plants) ha studiato in che modo le piante reagiscono alle radiazioni ultraviolette (UV), alle malattie e agli stress legati ai farmaci e in che modo conservano tali informazioni. Due dei principali meccanismi della memoria cellulare sono la composizione genetica e la modifica epigenetica della cromatina. I meccanismi epigenetici sono indotti dall’ambiente per causare cambiamenti nella struttura cromosomica senza alterare il DNA. I cambiamenti epigenetici vengono copiati durante lo sviluppo e la replicazione della cellula, il che in definitiva aiuta la pianta e conservare un “ricordo” della sua reazione a un evento ambientale. Lo studio PLANT-MEMORY ha scoperto che le piante hanno una resistenza acquisita alle malattie e ai farmaci dopo la loro prima esposizione a tali stress. Quando vengono esposti allo stress una seconda volta, i ricercatori hanno misurato una risposta della pianta più veloce e più efficace rispetto all’attacco precedente. Anche se l’infezione originale era localizzata, le piante avevano acquisito un’immunità sistemica per allontanare l’infezione dal luogo originariamente infetto. Il progetto ha identificato diversi geni che sono adatti a reagire alla radiazione UV. Lo studio ha identificato anche il ruolo di diversi segni epigenetici in risposta a malattie e farmaci. PLANT-MEMORY ha dato origine a diversi progetti spin-off, i risultati dei quali avranno un impatto diretto sull’agricoltura, la salute e lo sviluppo sostenibile.
Parole chiave
Piante, stress ambientale, memoria cellulare, radiazione UV, epigenetica, cromatina