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Effects of atrial fibrillation on the distribution and frequency of spontaneous calcium release events in human atrial myocytes

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L’eziologia molecolare dell’aritmia cardiaca

Alcuni scienziati europei hanno cercato di capire quali fenomeni biologici siano responsabili della cardiopatia nota come fibrillazione atriale (AF). I risultati comportano conseguenze per la gestione e il trattamento della patologia.

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L’AF è l’aritmia cardiaca più diffusa in assoluto; attualmente non esiste alcun trattamento efficiente. L’AF è associata all’anomalo rilascio di calcio da parte del reticolo sarcoplasmatico (SR) nei miociti atriali umani (HAM). Tuttavia, la precisa eziologia alla base di questa osservazione resta ignota. Su tali premesse, gli scienziati impegnati nel progetto AF IN HUMAN MYOCYTES (Effects of atrial fibrillation on the distribution and frequency of spontaneous calcium release events in human atrial myocytes), finanziato dall’UE, hanno formulato l’ipotesi che questo rilascio alterato del calcio sia dovuto a modifiche nell’attività e nella distribuzione del canale di rilascio del calcio SR (RyR2) o nelle proteine che ne modulano l’attività. Pertanto, hanno studiato l’espressione e la fosforilazione di RyR2 negli HAM ricavati da pazienti affetti o non affetti da AF. Non hanno osservato alcuna differenza nella densità di RyR2 in miociti ricavati da pazienti con AF, ma è risultato evidente un aumento della forma fosforilata del recettore. Tale fenomeno potrebbe spiegare l’aumento dei rilasci improvvisi di calcio osservati nei miociti AF. Ulteriori indagini degli eventi di trasduzione del segnale a valle hanno indicato che, nell’AF, appariva ridotta la regolazione dipendente da cAMP della corrente di calcio di tipo L. Inoltre, stanno emergendo prove che suggeriscono l’associazione del rilascio spontaneo di calcio dal SR in AF con il recettore A2A per l’adenosina. In tale quadro, questo studio ha testato come l’attivazione A2AR interessasse la stabilità da battito a battito, in corrispondenza di frequenze di stimolazione crescenti. I ricercatori hanno osservato che l’attivazione di A2AR perturbava la stabilità da battito a battito dell’omeostasi del calcio intracellulare; se si prevenisse, si potrebbe ottenere un modo innovativo per mantenere la risposta di HAM durante l’elevazione del battito cardiaco. Inoltre, un carico di calcio SR maggiore è stato osservato in casi di AF post-operatorio, la complicazione più comune associata con la chirurgia a cuore aperto. Poiché l’età è una variabile confondente dell’AF, gli scienziati hanno anche testato l’ipotesi che l’invecchiamento in se stesso alteri la gestione del calcio nell’atrio umano. Hanno osservato riduzioni notevoli nel contenuto e nella gestione del calcio SR in soggetti più anziani, senza rilevare però variazioni nel rilascio spontaneo di calcio. Nel loro complesso, i dati del progetto evidenziano quali siano i cambiamenti fisiologici che potrebbero favorire un progressivo declino della funzione atriale destra. Tali conclusioni dovrebbero contribuire alla formulazione di strategie preventive e terapeutiche più efficaci.

Parole chiave

Aritmia cardiaca, fibrillazione atriale, calcio, RyR2, A2AR, età

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