Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-01-01

Article available in the following languages:

Industria e organizzazioni dei consumatori sono divise sulle proposte di etichettatura degli OGM

Secondo quanto affermato dai rappresentanti delle industrie alimentari e biotecnologiche presenti ad un'audizione pubblica tenutasi il 25 aprile presso il Parlamento europeo, le nuove proposte sull'etichettatura e la tracciabilità degli organismi geneticamente modificati (OGM)...

Secondo quanto affermato dai rappresentanti delle industrie alimentari e biotecnologiche presenti ad un'audizione pubblica tenutasi il 25 aprile presso il Parlamento europeo, le nuove proposte sull'etichettatura e la tracciabilità degli organismi geneticamente modificati (OGM) saranno difficili e costose da attuare. La Federazione europea delle industrie alimentari (CIAA) ha sostenuto dinanzi agli europarlamentari che le proposte avanzate dalla Commissione europea nel luglio dell'anno scorso potrebbero generare confusione tra prodotti derivati da, ma non contenenti, prodotti geneticamente modificati, da un lato, e prodotti tradizionali, non transgenici, dall'altro. Secondo la CIAA, la soglia dell'un per cento, oltre la quale è previsto l'obbligo dell'etichettatura OGM, risulterebbe potenzialmente ingannevole per il consumatore, poiché alcuni prodotti contenenti materiale geneticamente modificato potrebbero non essere etichettati come tali. L'organizzazione delle industrie biotecnologiche "Europabio" condivide le preoccupazioni della CIAA e sostiene che i nuovi requisiti potrebbero essere oggetto di frode, poiché l'obbligo di etichettatura è previsto anche nel caso, per esempio, di derivati dei prodotti transgenici, sui quali non è possibile effettuare dei test per determinare la presenza di materiale geneticamente modificato. L'Ufficio europeo delle unioni di consumatori (BEUC) sostiene tuttavia le proposte della Commissione e ritiene che i consumatori abbiano diritto all'etichettatura, a prescindere dalla presenza di OGM. Beate Kettlitz, consulente BEUC per l'alimentazione, ha dichiarato al Notiziario CORDIS che i rappresentanti dei consumatori e dell'industria sono divisi sulla questione dell'etichettatura: mentre le organizzazioni dei consumatori chiedono la fornitura di informazioni sull'origine del prodotto anche laddove non sia possibile condurre dei test, le organizzazioni industriali sostengono che non è possibile garantire un'onesta etichettatura senza condurre dei test preliminari. Sebbene il limite dell'un per cento stabilito dalla Commissione per l'etichettatura OGM non costituisca una garanzia totale per i consumatori, occorre adottare un approccio pragmatico, ha affermato la Kettlitz. Il BEUC è comunque disposto ad appoggiare qualsiasi emendamento proposto dal Parlamento per abbassare tale soglia. Secondo la Kettlitz, l'udienza, tenutasi alla vigilia del termine ultimo per la presentazione degli emendamenti, è giunta "tardi, ma non troppo" e ha costituito una preziosa occasione di scambio di opinioni. Le proposte, contenute in due relazioni redatte dagli eurodeputati Karin Scheele (Austria) e Antonios Trakatellis (Grecia), saranno votate il 4 giugno dalla commissione parlamentare per l'ambiente, la salute pubblica e la protezione dei consumatori, prima di essere discusse dal Parlamento durante la sessione plenaria di luglio.

Il mio fascicolo 0 0