Mitsos sollecita l'inclusione della politica spaziale nel trattato dell'UE
Il direttore generale della DG Ricerca della Commissione Achilleas Mitsos ha invitato i capi di Stato e di governo europei a riconsiderare il trattato dell'UE con l'obiettivo di includere la politica spaziale europea. In un discorso tenuto il 28 maggio a Bruxelles in occasione della "Conferenza aerospaziale europea", il Dr. Mitsos ha sostenuto che una serie di politiche comunitarie, come quelle in materia di società dell'informazione, trasporti, ambiente, ricerca ed allargamento "non soltanto hanno bisogno del settore spaziale, ma dipendono da esso". "Il concetto di politica spaziale europea è ancora da definire ed occorre discuterne con tutte le istituzioni. È necessario che la politica dell'Europa in questo settore tenga conto delle esigenze dei cittadini [.]. Ora, probabilmente, è tempo che i capi di Stato e di governo rivedano il trattato così da includervi la politica spaziale europea", ha dichiarato il Direttore generale. Alla domanda se tale politica comprenderà le questioni in materia di difesa, il Dr. Mitsos ha così replicato: "Non esiste una sola possibilità di attuare la politica spaziale europea senza affrontare il tema della difesa. Dobbiamo essere realistici ed onesti. L'obiettivo rimarrà quello di perseguire intenti non militari, ma non è possibile realizzare una politica spaziale senza concentrare l'attenzione sulla difesa e, più in generale, sui problemi della sicurezza". Il settore aeronautico e spaziale deve essere una delle otto priorità tematiche del sesto programma quadro (6PQ) di ricerca e sviluppo (R&S), che il Dr. Mitsos auspica di vedere ultimato entro tre settimane. Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, il quale ha concluso il primo giorno della conferenza, ha sottolineato il fatto che i programmi dell'UE incidono per il 30 per cento dei finanziamenti concessi alla R&S aerospaziale. "Ben poche industrie hanno raggiunto una tale posizione di prestigio nei programmi quadro", ha affermato il Commissario. Il Dr. Mitsos ha dichiarato che alcuni dei suoi colleghi ritenevano che l'inserimento del settore spaziale fra le priorità avrebbe comportato problemi istituzionali. "Ciò non si è verificato. Tali convinzioni hanno fatto il loro tempo", ha aggiunto Mitsos. A tale opinione ha fatto eco Ramón Marimón, segretario di Stato spagnolo per la Scienza e la Tecnologia. Egli ha dichiarato che nel corso delle trattative sulle proposte della Commissione per il 6PQ, l'inclusione del settore aeronautico e spaziale fra le priorità non mai è stata contestata. Il Dr. Mitsos ha annunciato che il 27 maggio il Consiglio dei ministri ha conferito alla Commissione un mandato per la negoziazione formale con l'Agenzia spaziale europea (ESA) di un accordo quadro fra i due organismi. I colloqui fra il Dr. Mitsos ed il direttore generale dell'ESA Antonio Rodotà si sono protratti per qualche tempo, ma si tratta di un "mandato il cui obiettivo è di attribuire ad esso [l'accordo quadro] una dimensione adeguata", ha spiegato il Dr. Mitsos. Rodotà, presente anch'egli alla conferenza di Bruxelles, nutre grandi aspettative nei confronti della partnership ESA-UE ed ha sostenuto che questa sarà "qualcosa di più del semplice progetto Galileo". Egli ha dichiarato altresì che un ulteriore coordinamento a livello europeo fornirà a sua volta l'opportunità di cooperare in futuro a livello internazionale. Egli ha richiesto tuttavia che in Europa la questione sia affrontata in maniera diversa. "Il settore spaziale ha un'importanza strategica e gli USA lo hanno già capito da molto tempo", ha affermato Rodotà. Il Dr. Mitsos ha citato due iniziative che favoriranno lo sviluppo di una politica spaziale europea: la preparazione di un Libro verde sul settore spaziale e la prima riunione del Consiglio spaziale europeo. Il Libro verde è stato richiesto dal Parlamento europeo. "Confidiamo che tale misura avvierà il dibattito sugli elementi destinati a far parte della politica spaziale europea", ha sostenuto il Dr. Mitsos. Il primo Consiglio spaziale europeo, mai realizzato fino ad oggi, sarà organizzato dalla Presidenza danese dell'UE, il cui mandato decorrerà dal 1° luglio al 31 dicembre 2002. Alla riunione informale parteciperanno i ministri dell'UE ed i membri del consiglio dell'ESA. Le misure volte ad attuare una politica spaziale europea ed una relazione più stretta fra l'UE e l'ESA sono state accolte favorevolmente dai rappresentanti dell'industria presenti alla manifestazione. Gilles Maquet, vicepresidente della divisione "Space systems" (Sistemi spaziali) presso l'EADS, ha sottolineato l'esigenza di evitare la duplicazione e la perdita di finanziamenti. Egli ha richiesto altresì un progetto spaziale a lungo termine che descriva la destinazione che l'Europa vuole prendere ed il modo per giungere a tale meta ed ha sollecitato una maggiore cooperazione internazionale. "Nel settore scientifico si sono raggiunti risultati prestigiosi attraverso la cooperazione internazionale e ciò può valere anche per il settore spaziale", ha dichiarato Maquet. Sigmar Wittig, presidente del consiglio di amministrazione del DLR, il Centro tedesco per la ricerca aerospaziale, ha asserito che il 70 per cento del coinvolgimento della Germania nelle attività spaziali avviene attraverso l'ESA o l'UE, laddove la cooperazione europea in altri programmi incide per circa il 25 per cento delle attività del paese. Egli ha sostenuto che una delle prime pietre miliari nel raggiungimento dell'obiettivo proclamato a Lisbona di divenire, entro il 2010, l'economia basata sulla conoscenza più competitiva, dovrebbe essere la creazione di una politica spaziale a lungo termine. "È necessario unire le nostre risorse ed occorre contemplare il settore spaziale nel trattato dell'UE", ha affermato il professor Wittig.