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L'UE ratifica il Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza

Il 25 giugno l'Unione europea ha ratificato il Protocollo di Cartagena sulla sicurezza biologica, destinato a migliorare la gestione degli OGM (organismi geneticamente modificati) a livello mondiale. Il Protocollo ha per obiettivo la tutela della biodiversità e della salute u...

Il 25 giugno l'Unione europea ha ratificato il Protocollo di Cartagena sulla sicurezza biologica, destinato a migliorare la gestione degli OGM (organismi geneticamente modificati) a livello mondiale. Il Protocollo ha per obiettivo la tutela della biodiversità e della salute umana. Esso prevede l'istituzione di una procedura di "Autorizzazione preventiva sulla base delle informazioni ricevute" (AIA) volta a garantire che i paesi ricevano le informazioni necessarie per poter assumere decisioni informate sull'eventuale importazione di OGM destinati all'immissione nell'ambiente. La Commissione ha dichiarato che la ratifica del Protocollo da parte dell'UE dovrebbe incitare gli altri paesi a fare altrettanto, accelerandone così l'entrata in vigore. Il commissario per l'Ambiente Margot Wallström ha affermato: "Si tratta di una questione globale che richiede interventi a livello globale. Il Protocollo di Cartagena definisce un insieme di norme fondamentali internazionali per la gestione degli OGM. Il Protocollo garantirà che i paesi, gli esportatori e gli importatori dispongano delle informazioni necessarie per assumere decisioni informate in materia di OGM". Il Commissario ha dichiarato che tale accordo sarà utile, in particolare, ai paesi in via di sviluppo, i quali spesso mancano delle risorse indispensabili per valutare i rischi posti dalla biotecnologia. La Wallström ha inoltre aggiunto: "Ci appelliamo a tutti i paesi affinché ratifichino ed attuino il Protocollo di Cartagena e sollecitiamo quelli che non sono in grado di ratificarlo, a contribuire, su base volontaria, al raggiungimento degli obiettivi dell'accordo". Il Protocollo di Cartagena definisce il primo quadro legale internazionale in materia di movimenti transfrontalieri degli OGM sulla base del "principio di precauzione". Il documento è stato firmato finora da 110 paesi e ratificato da 20. Affinché esso entri in vigore, sono necessarie cinquanta ratifiche.

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