Cresce il divario fra il Nord e il Sud del mondo in materia di pubblicazioni scientifiche
Secondo una lettera apparsa sulla rivista Science, il divario fra il mondo industrializzato e i paesi in via di sviluppo in termini di pubblicazioni scientifiche si sta ampliando. La lettera, scritta da Carolina Perez-Iratxeta e Miguel A. Andrade, entrambi del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Heidelberg (Germania), illustra uno studio condotto dai due ricercatori sul numero di articoli scientifici pubblicati nel mondo industrializzato e nei paesi in via di sviluppo, nonché sulla recente evoluzione di tali statistiche. "Il numero di articoli pubblicati per abitante nel 'Primo', 'Secondo' e 'Terzo' mondo fa registrare un divario pari ad un rapporto di 1:10", scrivono gli autori. Fattore ancor più significativo, il raffronto nel tempo "fornisce un risultato inquietante": nella maggior parte dei paesi con ridotti livelli di pubblicazione, il numero degli articoli continua a diminuire e ciò significa che il divario fra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo si sta ampliando. "Gli organismi di finanziamento delle attività scientifiche di tutto il mondo dovrebbero tener conto di questa situazione. [...] Occorre promuovere i progetti che si occupano di formare gli scienziati provenienti dai paesi in via di sviluppo e che contribuiscono a creare gruppi di ricerca in tali paesi, poiché riteniamo che lo sviluppo scientifico si tradurrà in uno sviluppo socioeconomico per queste nazioni e poiché la comunità scientifica internazionale non può permettersi di sprecare le capacità intellettuali dei paesi in via di sviluppo", scrivono gli autori. Come evidenziato dalla Perez-Iratxeta e da Andrade, questa tendenza negativa in fatto di pubblicazioni è preoccupante poiché l'attività scientifica "non riflette solo la ricchezza di oggi, ma ha in sé i presupposti per la ricchezza di domani, attraverso l'applicazione pratica delle conoscenze scientifiche prodotte".