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Neurosemantics: the human brain as a meaning processor

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Come il cervello elabora il significato

Noi esseri umani inferiamo un significato dal mondo che ci circonda e tale operazione ci rende ciò che siamo. Un progetto finanziato dall’UE ha analizzato come il cervello umano costruisca rappresentazioni dotate di significato dell’ambiente circostante, indagando sui meccanismi neurali.

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Il progetto NEUROSEMANTICS (Neurosemantics: The human brain as a meaning processor) è stato un’iniziativa interdisciplinare incentrata su quattro filoni complementari di ricerca. Tali filoni riguardavano un’indagine sulla memoria semantica nei neonati, la gestione di lingue diverse da parte del cervello e la capacità del cervello di elaborare informazioni significative complesse non codificate in parole. I ricercatori hanno anche studiato l’elaborazione del significato attivato da stimoli distorti, elaborati al di fuori della consapevolezza. Gli aspetti di sviluppo semantico verbale e non verbale sono poi stati confrontati alla semantica di una seconda lingua e all’elaborazione non verbale in adulti. In modo analogo, le differenze tra gli aspetti consci e inconsci dell’elaborazione semantica hanno formato una base interpretativa per i risultati ottenuti negli altri tre filoni. Dai risultati si evince che i bambini molto piccoli associano spontaneamente suoni del linguaggio con forme visive, prima di conoscere le loro prime parole. Riconoscono inoltre le parole prima di parlare e passano da una lingua a un’altra prima di essere consapevoli dell’esistenza di differenti lingue. Non sono tuttavia soltanto i bambini piccoli a dimostrare una cognizione inconscia ad alto livello. Gli adulti bilingue traducono le parole della seconda lingua nella loro madrelingua in modo sia spontaneo che inconscio. I bilingui possono accedere mentalmente al suono delle parole nella loro madrelingua mentre parlano nella seconda, senza rendersene conto. Le conclusioni del progetto indicano che il cervello umano è un elaboratore vorace e automatico di significato, essenzialmente inconsapevole del suo funzionamento interno. Ciò avviene anche nel caso di facoltà che riteniamo soggette al controllo volontario, come la lingua. Pertanto, alla luce di tali scoperte, occorre rivedere le concettualizzazioni sulla formazione di significato e il processo decisionale. NEUROSEMANTICS ha rivelato livelli insospettati di automatismo nell’estrazione di significato, all’interno del cervello umano. Anche se si utilizza la coscienza per capire la natura delle nostre menti, la maggior parte di ciò che definisce noi stessi e la nostra comprensione del mondo deriva da un’elaborazione delle informazioni spontanea e inconscia, ancora non capita in tutti i suoi aspetti. Il quadro che ne emerge richiede quindi un riesame del modo con cui concettualizziamo le operazioni che si considerano tradizionalmente derivanti da volizione.

Parole chiave

Cervello, significato, meccanismi neurali, NEUROSEMANTICS, semantico, lingue

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