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Contenuto archiviato il 2024-06-18

How do words inform? Explaining the role of information theory in language comprehension

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Teoria dell’informazione e linguaggio

Un team UE ha studiato la relazione tra complessità dei testi ed elaborazione cerebrale. Il team ha proposto diverse nuove misure che chiariscono l’attività cerebrale sulla base della sicurezza e accuratezza della previsione delle parole imminenti.

Le parole meno prevedibili hanno bisogno di più tempo per essere elaborate dal cervello. Il progetto WORDINFO (How do words inform? Explaining the role of information theory in language comprehension), finanziato dall’UE, ha studiato la questione esaminando la relazione tra contenuto informativo e difficoltà di comprensione. I ricercatori hanno calcolato le misure per il contenuto informativo delle parole in testi naturali come i romanzi. Hanno poi valutato la difficoltà di comprensione utilizzando misurazioni neurali basate su dati di risonanza magnetica funzionale (fMRI) ed elettroencefalografia (EEG). I ricercatori del progetto sono giunti alla conclusione che i modelli linguistici sono responsabili durante la comprensione di testi naturali. Inoltre le misure determinate grazie a strutture basate su informazioni linguistiche non offrono in nessun modo una miglior previsione della risposta EEG rispetto a modelli più semplici. Due concetti della teoria delle informazioni del progetto (misurare l’imprevedibilità della presenza di una parola e l’incertezza della parola successiva) giustificano l’attività cerebrale nello studio dell’fMRI. Ma i concetti mostrano effetti in regioni cerebrali differenti. Per i ricercatori il risultato significa che l’elevata certezza porta a una previsione attiva della parola successiva. I dati EEG indicavano che il collegamento tra significati e la loro predittività influenzano l’anticipazione delle parole. I dati dell’analisi dei movimenti oculari mostravano che i lettori con una buona conoscenza di una seconda lingua sono influenzati dal valore informativo delle parole nello stesso modo dei parlanti nativi. Le scoperte principali sostengono la teoria del quadro predittivo gerarchico secondo il quale il cervello prevede continuamente le parole successive secondo un modello top-down. Le attivazioni sono graduali, relazionate alla probabilità di comparsa. Un segnale di errore si propaga in modalità bottom-up influenzando le previsioni successive. I nuovi metodi del progetto aprono nuove possibilità sperimentali di neuroimaging. I metodi possono inoltre essere applicati alla ricerca sul bilinguismo e all’elaborazione non nativa nonché alla psicolinguistica generale.

Parole chiave

Teoria dell’informazione, linguaggio, elaborazione cerebrale, complessità dei testi, WORDINFO, comprensione

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