L'UE finanzia lo sviluppo di nuove terapie contro il cancro
Durante la conferenza "Verso una maggiore coerenza nella ricerca europea sul cancro", che si è tenuta il 19 settembre a Bruxelles, sono stati presentati due progetti di ricerca finanziati dall'UE allo scopo di sviluppare nuove terapie contro il cancro. Il progetto "Cell Therapy" (Terapia cellulare) si concentra su soluzioni innovative per la cura dei tumori al cervello mediante la tecnologia delle cellule incapsulate, mentre il progetto "Inducible Melanoma" (Melanoma inducibile) sta sperimentando terapie antimelanoma su un modello murino. Durante il 2000, nell'UE sono stati diagnosticati oltre 30.500 nuovi casi di tumore al cervello che, sempre nello stesso anno, ha causato circa 22.300 decessi. Nonostante gli interventi di chirurgia invasiva e l'applicazione di chemioterapia e radioterapia nella fase postoperatoria, il paziente sopravvive in media solo per 60 settimane. Il progetto "Cell Therapy", a cui stanno lavorando cinque partner della Norvegia, del Regno Unito, della Svizzera e della Germania, sta mettendo a punto nuovi approcci terapeutici per curare il tumore al cervello. Il progetto mira a sviluppare un sistema terapeutico a rilascio mirato basato su cellule vive, che producono sostanze in grado di inibire la formazione del sistema vascolare dei tumori. Dopo il loro impianto nel cervello, le cellule immobilizzate riescono a sopravvivere per lunghi periodi e producono costantemente sostanze che contrastano la crescita tumorale. Un importante aspetto di tale approccio riguarda il rilascio localizzato dei principi attivi proprio in corrispondenza del sito tumorale. Il progetto "Inducibile Melanoma" affronta problemi quali la crescente incidenza del melanoma nella popolazione europea, la resistenza dei tumori alla radioterapia e alla chemioterapia, nonché l'identificazione degli antigeni associati al cancro. Il consorzio responsabile del progetto intende scoprire perché il sistema immunitario non riesce a eliminare i tumori antigenici e come possa essere potenziata la sua capacità distruttiva, nella speranza di sviluppare terapie antimelanoma. I partecipanti al progetto stanno mettendo a punto un modello murino per simulare l'insorgenza sporadica e l'evoluzione della patologia. Nuovi strumenti consentiranno di monitorare le risposte immunitarie specifiche di un determinato antigene durante lo sviluppo del tumore, nonché gli effetti della vaccinazione su tali risposte e sull'evoluzione tumorale. Il consorzio spera di dimostrare che gli effetti del trattamento possono essere monitorati con una metodica di immagine non invasiva, rendendo disponibile il modello per la ricerca preclinica. È probabile che il progetto venga esteso anche ad altri partner impegnati nello studio di tipi diversi di tumore della pelle.