Si risolverà presto la divergenza sulle contribuzioni finanziarie a Galileo
Si prevede che saranno risolte tra breve, alla riunione del consiglio dell'Agenzia spaziale europea (ESA) dell'8 e 9 ottobre, le divergenze interne all'ESA sulla ripartizione delle contribuzioni finanziarie al progetto Galileo: è quanto ha riferito al Notiziario CORDIS un portavoce dell'Agenzia. La costituzione dell'impresa comune Galileo è attualmente in stallo a causa di tali dissensi e delle difficoltà correlate all'ottenimento dell'indispensabile esenzione fiscale nel paese ospite, il Belgio. "Il problema non è la scarsità di fondi, ma piuttosto la disponibilità di fondi più ampi del previsto", ha dichiarato Franco Bonacina. Sia la Germania sia l'Italia sono estremamente interessate al progetto ed entrambe vorrebbero essere l'investitore principale, ruolo che garantirebbe l'assegnazione di un gran numero di contratti per Galileo, ha spiegato Bonacina. L'ESA agisce in base al principio della "giusta contropartita", il che significa che a tutti gli sponsor sono garantite corrispettive adeguate ai loro investimenti. La Germania propone una scala di ripartizione delle contribuzioni correlata al prodotto nazionale lordo di ogni paese, che è il principio in base al quale l'ESA opera per i propri programmi obbligatori. Galileo è però un programma facoltativo, e l'Italia sta esercitando pressioni affinché le contribuzioni siano correlate alle capacità del ritorno industriale, che costituisce la regola abituale per i programmi facoltativi dell'ESA. Galileo si propone di offrire servizi di navigazione satellitare a partire dal 2008. Il programma è ripartito in quattro fasi distinte: progettazione, sviluppo, dispiegamento e gestione. La fase progettuale è stata completata alla fine del 2000. La creazione dell'impresa comune rientra nella fase di sviluppo.