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Anticancer nanoparticles from amphiphilic macromolecular produgs

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Nanoparticelle con attività anticancro regolabile

Gli scienziati europei hanno sviluppato una metodologia innovativa per la generazione di farmaci a base di nanoparticelle con varia grandezza e citotossicità.

I sistemi colloidali basati sui polimeri hanno attirato grande attenzione nella somministrazione di farmaci grazie alla diversità di composizione polimerica, proprietà e funzionalizzazione. Recentemente, è stato utilizzato un approccio profarmaco in relazione ai polimeri, il quale in sostanza collega farmaci idrofobici alla catena laterale di un polimero idrofilo preformato. Tuttavia, è possibile applicare tale metodo soltanto ai farmaci idrofobici, inoltre manca di flessibilità ed efficacia. Per risolvere questo problema, il progetto AMPHIDRUGS (Anticancer nanoparticles from amphiphilic macromolecular produgs), finanziato dall’UE, è stato istituito con lo scopo di sviluppare una piattaforma versatile ai fini della preparazione di coniugati polimero-farmaco anfifilici ben definiti. La metodologia è finalizzata a generare gruppi biologicamente attivi e in particolare a funzionalizzare farmaci anticancro. I ricercatori hanno ottimizzato l’equilibrio idrofilo-lipofilo della coppia farmaco-polimero al fine di sintetizzare due famiglie di profarmaci polimerici. Degli agenti anti-cancro funzionalizzati sono stati sviluppati per cladribina e paclitaxel. I profarmaci polimerici sono stati ottenuti all’interno di nanoparticelle utilizzando la tecnica della nanoprecipitazione e sono stati valutati secondo l’attività biologica. La dimensione delle particelle può essere regolata variando il peso molecolare dei profarmaci polimerici. È interessante notare che la citotossicità delle nanoparticelle polimeriche di profarmaco ha subito un incremento con l’aumentare della lunghezza relativa alla catena polimerica, fornendo così un’attività anticancro modulabile. Nel complesso, la metodologia AMPHIDRUGS ha dimostrato di essere ampiamente versatile grazie alla flessibilità di variazione della struttura polimero-profarmaco. Tale capacità di generare farmaci multipli apre nuove prospettive per il trattamento di numerose patologie.

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