Divario in materia di TIC: per eliminarlo, secondo Liikanen occorre far sì che "l'Europa diventi il luogo ideale dove vivere e lavorare"
Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha avvertito che l'Europa rischia di accumulare ulteriore ritardo nell'ambito dell'economia basata sulla conoscenza se non provvederà a migliorare i propri sistemi d'istruzione e ambienti commerciali. Intervenendo al vertice europeo sulle "e-skills" (competenze elettroniche), tenutosi il 18 ottobre a Copenaghen, Liikanen ha ricordato ai delegati che il divario di competenze in materia di TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) continua a minacciare la competitività dell'UE e ha illustrato i settori sui quali ritiene sia necessario concentrare urgentemente l'attenzione. "Malgrado l'attuale declino economico del settore delle TIC, la domanda di competenze specialistiche in questo campo continua a crescere più rapidamente dell'offerta. Pertanto, occorre compiere sforzi continui per convincere un numero crescente di giovani di talento ad intraprendere studi matematici ed informatici e fornire una preparazione migliore ai cittadini affinché acquisiscano le conoscenze digitali", ha affermato il Commissario. A partire da questa osservazione, Liikanen ha avvertito che investire semplicemente nell'istruzione e nella formazione non è sufficiente, poiché "le competenze sono particolarmente soggette alla concorrenza e alla mobilità internazionale". A suo avviso, sarà possibile trattenere a sé i lavoratori qualificati "seguendo un approccio coerente, dal sistema dell'istruzione fino all'ambiente commerciale" e offrendo loro "le giuste opportunità per esprimere i propri talenti in Europa". Per far comprendere meglio il suo messaggio, Liikanen ha fornito ai partecipanti alla conferenza alcune statistiche a sostegno delle sue principali argomentazioni. Nelle quattro maggiori economie europee, ha affermato il Commissario, sebbene circa la metà dei lavoratori utilizzi un computer nell'ambito del proprio impiego, meno di un quinto ha ricevuto in ambito professionale una formazione all'uso delle TIC. Quanto alla realtà della concorrenza internazionale sul fronte delle competenze informatiche, Liikanen ha citato un sondaggio dal quale emerge che l'80 per cento degli studenti non americani che sta conseguendo un dottorato nelle discipline dell'high-tech, negli Stati Uniti, pensa di rimanere nel paese una volta terminati gli studi. Riassumendo, Liikanen ha chiesto l'elaborazione di un nuovo approccio per affrontare il problema che molti vanno da tempo annunciando. Ciò che occorre, a suo avviso, sono "nuove forme di cooperazione fra le parti interessate" per garantire che le competenze di base siano accessibili a tutti e vengano continuamente aggiornate. Una delle sfide più impegnative consisterà nel realizzare e mantenere la concezione di Europa come luogo ideale dove vivere e lavorare, espressa dal Commissario. A suo avviso, se l'Europa ha una reale possibilità di diventare l'economia più competitiva al mondo, occorre raccogliere la sfida.