Il Ministro sudafricano per la Scienza chiede una partnership globale che colmi il divario digitale
Il 4 novembre, durante la conferenza "IST 2002" di Copenaghen, il ministro sudafricano per la Scienza e la Tecnologia Dott. BS Ngubane ha dichiarato che i principali fattori responsabili del divario tra l'Europa e un continente come l'Africa sono la mancanza di infrastrutture moderne, le norme inefficaci e deboli, e l'assenza di contenuti software locali che stimolino la richiesta di tecnologia. Il Dott. Ngubane è intervenuto nel corso di un workshop sulla questione del divario digitale. Tra i 36 workshop a tema organizzati per la manifestazione, questa sessione puntava ad informare i delegati sulla disparità esistente nell'uso della tecnologia e nella relativa formazione, ricercando i punti su cui sarebbe necessario concentrarsi per affrontare il problema. Il Dott. Ngubane ha iniziato con un commento generale sul valore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), sostenendo che si tratta di "strumenti per lo sviluppo, e non di semplici ricompense del progresso". In seguito il Ministro ha fornito esempi per illustrare la propria argomentazione, dimostrando che le tecnologie sono state impiegate con successo per promuovere la democrazia e il buon governo, agevolare l'educazione sanitaria e l'apprendimento a distanza, nonché valorizzare le opportunità per migliorare il livello generale di vita. Il Dott. Ngubane ha dichiarato che solo una partnership globale può colmare il divario tecnologico. Dopo aver presentato un'iniziativa africana destinata a promuovere l'uso della tecnologia, il Ministro ha invitato il mondo industrializzato e le sue istituzioni politiche a profondere il massimo impegno per affrontare il problema. Nel corso della sessione, un relatore ha avanzato l'ipotesi che il divario digitale costituisca solo una componente di una più vasta differenza sociale. Secondo il professor Radermaker, non ha senso tentare di introdurre la tecnologia tra i membri più poveri della società, finché tutta l'umanità non potrà avere accesso a generi alimentari, acqua, servizi sanitari e istruzione. Per colmare realmente il divario digitale, il professore ritiene che occorre prima di tutto eliminare la povertà. È stato condotto un gran numero di ricerche sull'argomento, due delle quali sono state presentate al workshop. In base ai risultati del primo studio, la mancanza di istruzione e il basso reddito rappresentano due importanti fattori che inibiscono l'uso delle TIC e, in effetti, si sta registrando una contrazione nell'impiego di tecnologia proprio tra gli utenti che rientrano in queste due categorie. La seconda relazione ha dimostrato la probabilità di gran lunga minore che gli abitanti delle zone rurali usino regolarmente i computer rispetto ai residenti nei centri urbani. Questo divario dipende dalla mancanza di infrastrutture a banda larga al di fuori delle città grandi e piccole, dal diverso livello di istruzione in materia di TIC e dall'adattamento dei servizi ai centri urbani piuttosto che alle zone rurali. Il workshop è stato ideato come un forum in cui condividere esperienze e informazioni in materia di divario digitale. Presentando i loro contributi, molti partecipanti di diversa estrazione e formazione hanno consentito a tutti i presenti di conoscere nuove idee e approcci per affrontare una sfida costante e problematica.