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La sessione finale della conferenza di lancio del 6PQ analizza il dopo-6PQ

"Esercitate pressione sui vostri rappresentanti in seno alla Convenzione, metteteli alle strette", ha affermato il commissario europeo per la ricerca Philippe Busquin il 13 novembre. Il Commissario ha lanciato tale appello nella speranza che al progresso scientifico venga acco...

"Esercitate pressione sui vostri rappresentanti in seno alla Convenzione, metteteli alle strette", ha affermato il commissario europeo per la ricerca Philippe Busquin il 13 novembre. Il Commissario ha lanciato tale appello nella speranza che al progresso scientifico venga accordata maggiore importanza in seno al trattato, attualmente in fase di stesura da parte della Convenzione. Busquin è intervenuto alla sessione conclusiva della conferenza di lancio del sesto programma quadro (6PQ). Alla tavola rotonda hanno partecipato anche politici e ricercatori di alto livello, i quali hanno gettato uno sguardo al dopo-6PQ e alle sfide future. "Per la ricerca oltre il 6PQ avremo bisogno di una visione strategica che includa tutti gli attori", ha affermato il ministro francese della Ricerca Claudie Haigneré. "Dobbiamo liberarci di quest'atteggiamento ambivalente nei confronti del progresso. Spero che saremo tutti in grado di cogliere tale sfida, non solo per il futuro della ricerca, ma anche per il futuro dell'Europa". Il progetto di trattato stilato dal responsabile della Convenzione europea, Valéry Giscard d'Estaing, contiene già una frase a sostegno del progresso scientifico. "Ma non basta", ha affermato la presidente di EURAB (Comitato consultivo europeo della ricerca) Helga Nowotny. Secondo la professoressa Nowotny, il trattato deve sancire che la ricerca è parte della nostra identità europea e deve contenere clausole sulla produzione delle conoscenze e la società della conoscenza. "Se così non fosse avremmo perso un'opportunità, perché non capita molto spesso di riscrivere una convenzione!". Guardando oltre il 6PQ, la professoressa Nowotny ha affermato che in Europa vi sono tre pilastri da integrare: le nuove scoperte e la produzione di conoscenza, l'innovazione e l'istruzione "nell'accezione più ampia del termine". L'innovazione è stata definita prioritaria anche dal commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen. Egli ha affidato ai governi nazionali parte della responsabilità di promuovere l'innovazione, spiegando che ciò dovrà avvenire attraverso la creazione di mercati aperti e competitivi, la definizione di un brevetto comunitario ("i cui lenti progressi sono decisamente deplorevoli"), la promozione dell'imprenditorialità e della cooperazione fra il mondo della ricerca e dell'industria mediante il clustering (raggruppamento) e il rafforzamento della partecipazione ai programmi quadro. La presidente e direttrice generale del Gruppo Bracco (Italia), Diana Bracco, ha chiesto l'elaborazione di un programma di previsione tecnologica al fine di rendere coerenti i sistemi tecnologici nazionali. Secondo la dott.ssa Bracco, le priorità per il futuro sono rappresentate dall'eccellenza scientifica, dalle considerazioni di natura etica e dalla concorrenza globale. Essa, inoltre, ha chiesto all'UE di selezionare una priorità per il futuro, spiegando che "se l'Europa selezionasse un argomento, potremmo raggiungere risultati con maggiore efficacia". Nel passaggio dal quinto al sesto programma quadro sono già stati apportati diversi cambiamenti. L'europarlamentare francese e relatore per il sesto programma quadro Gérard Caudron ha insistito su questo punto, scherzando sul fatto che "il 6PQ ha quasi perso il numero sei!" Il Parlamento, tuttavia, ha garantito che le esigenze di tutti saranno rispettate, ha aggiunto Caudron, il quale, guardando avanti al 7PQ ha chiesto che vengano stanziati fondi sufficienti per garantire la completa operatività di ITER, il reattore sperimentale termonucleare internazionale. In merito all'obiettivo, fissato dal Consiglio europeo, di elevare la spesa per la ricerca al tre per cento del PIL entro il 2010, il ministro belga della Ricerca Charles Picqué è stato realista. "Sebbene abbiamo confermato il nostro impegno, la ricerca scientifica rimarrà vulnerabile una volta definite le priorità", ha affermato il Ministro, aggiungendo: "Spesso abbiamo idee ambiziose per il futuro, ma non riusciamo a trovare un accordo". La conferenza ha attirato oltre 8.500 partecipanti, segnando un primato assoluto nella storia delle manifestazioni organizzate dalla Commissione. Visto il numero di paesi rappresentati - 65 in tutti e cinque i continenti - la definizione di Busquin dell'evento come un "minivillaggio dello Spazio europeo della ricerca" è apparsa decisamente calzante. "Ho sempre detto che il programma quadro è un mero strumento", ha affermato il Commissario, facendo riferimento all'obiettivo ultimo di creare uno Spazio europeo della ricerca. "Siamo solo all'inizio. Il 6PQ deve contribuire ad alimentare questo processo dinamico". "Spetta a noi costruire lo Spazio europeo della ricerca", ha affermato Claudie Haigneré. Anche Helga Nowotny ha posto l'accento sul lavoro futuro, sostenendo: "Abbiamo fatto molta strada e il SER è là fuori [...] ma deve assumere ancora una forma più concreta".

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