Relazione dell'UNICE sulla strategia di Lisbona: "Il tempo è tiranno, bisogna agire subito"
L'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro (UNICE) ha inviato una lettera alla prossima Presidenza greca del Consiglio per esprimere le proprie preoccupazioni sullo stato della competitività in Europa. La lettera è riportata nella valutazione annuale da parte dell'UNICE dei progressi compiuti verso il raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona, che mira a rendere l'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il 2010. La relazione, dal titolo "Time is running out, action needed now" (Il tempo è tiranno, bisogna agire subito) avverte di un "divario tra quanto prefisso e quanto realizzato" e formula raccomandazioni sulle politiche, rivolte alle istituzioni dell'UE ed ai governi nazionali. Il presidente dell'UNICE Georges Jacobs ha dichiarato: "Siamo ad un bivio e dobbiamo decidere se intendiamo seriamente raggiungere gli obiettivi definiti a Lisbona. La posizione del mondo economico è un definitivo e deciso 'sì'. Ci aspettiamo che le istituzioni europee e gli Stati membri tengano fede rapidamente alle proprie promesse in modo da offrire agli europei un modello di Europa vincente e sostenibile". Secondo la relazione, l'economia europea non riesce ad uscire da uno stato di torpore; in parte ciò è dovuto al fatto che l'UE non ha saputo diventare locomotiva della propria crescita, ma ha conservato invece una forte dipendenza dal mondo esterno. Il documento sollecita quindi i decisori politici "a concentrarsi sui problemi reali della nostra economia". L'UNICE pone in risalto cinque settori di azione principali: l'imprenditorialità, l'innovazione, il mercato unico, le risorse umane e lo sviluppo sostenibile. Per ogni settore la relazione presenta diverse iniziative che vorrebbe veder realizzate a livello nazionale o europeo. Al fine di incoraggiare l'imprenditorialità, la relazione sollecita a promuovere in tutti i settori della società lo spirito d'impresa, nonché a ricompensare l'assunzione di rischi. Il presidente della confederazione spagnola dei datori di lavoro José María Cuevas ha dichiarato: "Lo spirito imprenditoriale è essenziale per una cultura d'impresa più dinamica in Europa e deve quindi essere stimolato a tutti i livelli del processo di istruzione". I commenti di Cuevas riecheggiano le osservazioni espresse dal commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ad ottobre, a proposito del deficit di cultura d'impresa in Europa: "Gli atteggiamenti e le competenze imprenditoriali possono venire stimolati nei giovani tanto nella formazione scolastica quanto in quella universitaria. Si dovrebbe promuovere l'imprenditorialità come modo di pensare [...] tramite lo sviluppo di qualità personali come la creatività, l'assunzione di rischi e la responsabilità". Per aumentare il potenziale innovativo dell'Europa, la relazione dell'UNICE sollecita nello specifico l'adozione del brevetto comunitario e formula raccomandazioni nei campi della ricerca e delle biotecnologie. L'UNICE esorta la Presidenza dell'UE ad operare affinché il Consiglio "Competitività" adotti il brevetto europeo, rispettando i termini prestabiliti (primavera del 2003), dopo aver valutato l'effettiva capacità competitiva della proposta attuale rispetto ai sistemi statunitense e giapponese. In caso contrario, si afferma nella relazione, "l'UNICE prenderà in seria considerazione la possibilità di ritirare il proprio appoggio e di concentrare i propri sforzi sul miglioramento dell'attuale sistema europeo dei brevetti". Nell'ambito della ricerca e sviluppo (R&S), l'UNICE ambisce a veder realizzato molto di più affinché sia raggiunto l'obiettivo formulato a Barcellona di aumentare la spesa in ricerca fino al 3 per cento del PIL. La relazione raccomanda in particolare: - l'istituzione di un ambiente normativo tale da attirare più investimenti privati in R&S; - politiche nazionali di ricerca più coerenti in modo da evitare una duplicazione degli sforzi; - maggiori finanziamenti pubblici alla ricerca ed un uso più efficace dei fondi; - l'incoraggiamento dell'interesse verso la scienza nei giovani, in particolare nelle ragazze; - la trasformazione della "fuga di cervelli" nel suo contrario, attirando in Europa ricercatori di paesi non comunitari. In conclusione, la relazione dell'UNICE afferma che l'attuale rallentamento dell'economia non deve essere utilizzato come pretesto per indebolire gli obiettivi e l'agenda di Lisbona: "Al contrario, si avvicina l'ora decisiva: la strategia di Lisbona deve integrare i paesi candidati e così ottenere un nuovo slancio grazie all'allargamento".