Una comunicazione della Commissione chiede di riesaminare la politica dell'innovazione
La Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla politica dell'innovazione, nella quale sottolinea la necessità di concentrare l'attenzione sulla capacità innovativa delle imprese e di integrare tale politica negli altri settori di attività. L'innovazione svolge un ruolo cruciale nel migliorare la competitività e verrà discussa nel quadro della strategia di Lisbona, durante il Consiglio di primavera che si terrà il 21 marzo. "L'innovazione viene vista come un concetto pluridimensionale, che va ben oltre la sfera tecnologica, fino a comprendere, per esempio, nuovi mezzi di distribuzione, commercializzazione o progettazione. Pertanto, essa non si limita soltanto ai settori altamente tecnologici dell'economia, ma costituisce piuttosto un fattore onnipresente di stimolo per la crescita", ha affermato il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, esprimendo il suo apprezzamento per l'adozione della comunicazione. Il documento ruota attorno al seguente concetto: "Per quanto la ricerca sia importante quale fonte di scoperte, l'innovazione va ben oltre un'ottimale applicazione dei risultati da essa derivanti. L'evoluzione del concetto di innovazione - da modello lineare che trova nella R&S [ricerca e sviluppo] il suo punto di partenza, a modello sistemico, nel quale l'innovazione è frutto di complesse interazioni fra individui, organizzazioni e i rispettivi ambienti operativi - dimostra che occorre ampliare gli orizzonti delle politiche in tale settore, superando il legame con la ricerca". Il documento della Commissione illustra tre ambiti di azione politica: la creazione di meccanismi di coordinamento, la determinazione di un orientamento settoriale e l'interazione con le altre politiche. Le politiche che influenzano le capacità d'innovazione e il comportamento delle imprese possono essere definite a qualsiasi livello: locale, regionale, nazionale, comunitario o globale. La comunicazione sostiene che "coerenza e complementarità fra i vari livelli sono, ovviamente, essenziali". Le risposte politiche settoriali sono considerate un elemento necessario per ambiti come le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e le biotecnologie. Questo tipo di azione è necessario anche per promuovere l'attuazione della politica dell'innovazione attraverso altri settori d'attività: "I concetti dell'innovazione devono essere integrati sempre più in numerosi ambiti politici", si legge nella comunicazione. Secondo il documento, i governi nazionali si mostrano conservatori nell'elaborazione della politica dell'innovazione a causa del principio della territorialità. Poiché si tratta di una politica che non fa riferimento ad un territorio ben definito o ad una sede amministrativa, l'innovazione è un settore difficile da gestire, sia per gli Stati membri, che per la Commissione. La comunicazione chiede che a livello nazionale vengano apportati i necessari cambiamenti al fine di favorire l'innovazione, affermando che "la resistenza al cambiamento strutturale che si incontra frequentemente in Europa deve essere superata se costituisce un ostacolo all'innovazione". Anche i paesi candidati dovranno apportare dei cambiamenti, sostiene il documento. Sebbene alcuni dei problemi che essi si trovano ad affrontare, come l'avversione al rischio e gli scarsi investimenti nella R&S, siano simili a quelli che affliggono gli Stati membri, altri sono propri dell'Europa centrale e orientale. "A tutt'oggi sopravvivono ancora i retaggi delle economie pianificate, non solo sul fronte economico, ma anche istituzionale, educativo e sociale", recita il documento. In risposta a queste sfide specifiche, la Commissione propone di creare una piattaforma per consentire a questi paesi di scambiare informazioni ed esperienze, nonché di ampliare il Quadro europeo di valutazione dell'innovazione, al fine di includere i paesi candidati nello stesso tipo di analisi. La Commissione suggerisce agli Stati membri di sottoporre, su base volontaria, i propri programmi nazionali d'innovazione e le proprie agenzie competenti in materia ad un processo di valutazione nell'ambito di una nuova iniziativa pilota. Ciò consentirebbe di individuare le metodologie più efficaci utilizzate nell'UE per promuovere l'innovazione. Inoltre, per garantire che la promozione dell'innovazione non venga trascurata nel settore pubblico, la Commissione intende organizzare delle piattaforme per lo scambio delle esperienze relative alla promozione e alla divulgazione delle informazioni sull'innovazione all'interno dei governi e dei servizi pubblici. L'Esecutivo promuoverà altresì attività di formazione e sensibilizzazione sulle politiche e i fattori che determinano la prestazione delle aziende in materia di innovazione, istituirà un sito web dedicato alla fornitura di tutorial e iniziative di divulgazione, e promuoverà la diffusione delle buone prassi attuate dalle autorità competenti in materia di commesse pubbliche.