Secondo i ministri dell'UE, è necessario porre maggiore enfasi sulle misure relative all'e-inclusion
I ministri degli Stati membri dell'UE hanno affermato, l'11 aprile a Creta (Grecia), che è necessario un continuo impegno a tutti i livelli per garantire la creazione di una società basata sulla conoscenza, aperta, inclusiva e accessibile a tutti. La dichiarazione ministeriale, resa durante il simposio "Verso una società dell'informazione inclusiva in Europa", pone un particolare accento sull'obiettivo dell'e-inclusion (inclusione digitale), volto all'elaborazione di politiche che consentano di superare le forme nuove e tradizionali di esclusione sociale, garantendo nel contempo la possibilità a tutti i cittadini di partecipare appieno della società dell'informazione, traendone i massimi benefici. I ministri hanno convenuto che le iniziative finalizzate all'abbattimento delle barriere tecniche, giuridiche e di altro tipo che ostacolano la partecipazione dei disabili sono essenziali per raggiungere l'obiettivo di Lisbona di trasformare l'Europa nell'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il 2010. Sottolineare l'importanza dell'e-inclusion e delle modalità di risoluzione dei problemi connessi all'accessibilità appare oggi particolarmente significativo, poiché il 2003 è stato proclamato "Anno europeo delle persone con disabilità". Visto l'impatto benefico che l'e-inclusion potrebbe esercitare sulla società europea, i ministri hanno raccomandato di includere le politiche pubbliche relative a tale settore in tutte le aree tematiche attinenti, fra cui eGovernment, eLearning, eHealth e eAccessibility. Ciò potrà essere realizzato partecipando in modo proattivo e fin dall'inizio agli attuali e futuri sviluppi tecnologici, giuridici e normativi. Inoltre, secondo i ministri, occorre sviluppare le tecnologie come la TV digitale e le comunicazioni mobili 3G in modo tale da ridurre le barriere ed aumentare l'accessibilità. A tal fine, i ministri hanno chiesto l'attuazione di un insieme di azioni, appositamente dedicate all'e-inclusion, nel quadro del piano d'azione "eEurope 2005". Essi, inoltre, hanno citato il sesto programma quadro (6PQ) quale importante strumento in grado di favorire l'inclusione digitale. Attualmente, le attività in questo settore rientrano soprattutto nell'obiettivo strategico sull'e-inclusion della priorità 2 (TSI), tuttavia sarà possibile inserire ambiti supplementari anche in altre priorità, in particolare l'ottava (Sostegno alle politiche comunitarie) e, probabilmente, la settima (Cittadini e governance nella società della conoscenza). Le iniziative di e-inclusion dovranno essere realizzate anche a livello nazionale. A tal fine, sostengono i ministri, le misure necessarie potrebbero essere adottate attraverso i programmi operativi nazionali per la società dell'informazione. Ciò contribuirebbe al consolidamento delle migliori prassi e permetterebbe lo svolgimento di attività di monitoraggio e benchmarking in Europa. Secondo i ministri, inoltre, gli Stati membri potrebbero integrare i loro sforzi per uno scambio di esperienze al fine di uniformare le politiche di approvvigionamento e rafforzare il ruolo delle norme per il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini. Per favorire l'autonomia dei cittadini disabili, i ministri raccomandano, inoltre, di creare un mediatore per l'accessibilità. Dei punti d'informazione potrebbero fornire altresì un utile feedback sulle attività di normazione e il loro impatto sulle situazioni reali nella vita di tutti i cittadini. Per quanto concerne la creazione di un contesto industriale favorevole per l'e-inclusion, i ministri hanno raccomandato ai fornitori di tecnologia, attivi soprattutto nell'industria tradizionale, di tener conto della questione dell'accessibilità nello sviluppo dei propri prodotti e servizi. Inoltre, occorre sostenere il settore della "tecnologia assistiva", affinché possa rispondere alle esigenze dell'eAccessibility, aprendosi al cambiamento e abituandosi all'uso di nuove tecnologie. L'industria, hanno concluso i ministri, dovrà essere disposta ad investire nella ricerca e sviluppo e mostrarsi in grado di trasformare i risultati della ricerca in nuovi prodotti e servizi di elevata qualità, anticipando le richieste di una clientela sempre più vasta e di un'Europa dotata di una cultura digitale.
Paesi
Austria, Belgio, Germania, Danimarca, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia, Regno Unito