Un nuovo rivestimento anti-ghiacciamento per le ali rende i velivoli più ecologici Test approfonditi sui rivestimenti nanocompositi di recente sviluppo hanno portato a una soluzione all’avanguardia che combatte con successo la formazione di ghiaccio sulle ali, quando gli aerei passano attraverso le nubi. Trasporti e Mobilità Cambiamento climatico e Ambiente Tecnologie industriali © Ekkaphan Chongchiteua, Shutterstock Il settore della costruzione di aeromobili ha fatto progressi superlativi in quanto agli sforzi per migliorare il profilo ambientale degli aerei. Uno dei modi in cui è possibile raggiungere tale scopo è quello di combattere la formazione di ghiaccio sulle ali degli aerei, contribuendo all’aumento delle emissioni e all’inquinamento acustico. I metodi attuali per lo sgiacciamento delle ali consistono nel riscaldamento dei bordi delle ali sui quali si forma il ghiaccio, che può tornare in dietro quando si scioglie e si sposta sulle ali per righiacciarsi. Al fine di superare questa sfida, il progetto ICECOAT (Novel aircraft de-icing concept based on smart coatings with electro-thermal system), finanziato dall’UE, ha concepito nuovi trattamenti superficiali ghiacciofobici che impediscono l’accumulo di ghiaccio di ritorno. Il progetto ha lavorato su test relativi a idrofobia, ghiacciofobia e anti-ghiacciamento di diversi rivestimenti nanocompositi che potrebbero minimizzare il problema. Per raggiungere i propri obiettivi, i partner hanno testato la bagnabilità delle superfici in galleria del vento, a temperature sotto lo zero. Sono stati condotti esperimenti tra cui test di centrifuga e test relativi al ghiacciamento di ritorno con diversi rivestimenti, per vedere come il congelamento possa essere ritardato o evitato. Nel complesso, il progetto ICECOAT ha sviluppato 10 rivestimenti con potenziale capacità anti-ghiacciamento e ha condotto test intensivi su ciascuno di essi. Sono stati applicati i rivestimenti su superfici in lega di alluminio, combinando una maggiore rugosità superficiale con modificazione chimica delle superfici, per abbassare ulteriormente l’energia superficiale. I test hanno confermato lo sviluppo di trattamenti superficiali nanostrutturati, il che può offrire un ritardo nella formazione di ghiaccio di ritorno. È stata quindi raggiunta l’isolazione del ghiacciamento alle aree lontane dal bordo d’attacco dell’ala, quindi il ghiacciamento può essere ritardato fino a quando l’acqua viene eliminata. La ricerca del progetto ICECOAT sostiene la competitività e il primato europeo nel settore dell’aviazione, promuovendo quindi l’occupazione, l’istruzione e la formazione in questo nuovo ambito. La cosa più importante è data dal fatto che, una volta applicata, la tecnologia del progetto contribuirà a ridurre le emissioni di CO2, Nox e il rumore degli aerei, minimizzando la resistenza di attrito superficiale grazie ai nuovi nanocompositi. Aeromobili più efficienti e cieli più puliti sono la diretta conseguenza di questa ricerca d’avanguardia. Parole chiave Sghiacciamento, aerei, nanocompositi, ICECOAT, rivestimenti, ghiacciofobia