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La Commissione adotta una nuova definizione di PMI per rilanciare la competitività

La Commissione europea ha adottato una nuova definizione di imprese di ridottissime dimensioni e di piccole e medie imprese (PMI), nell'intento di promuovere la competitività delle piccole aziende europee. L'attuale definizione di PMI e microimprese si basa sulle linee guida ...

La Commissione europea ha adottato una nuova definizione di imprese di ridottissime dimensioni e di piccole e medie imprese (PMI), nell'intento di promuovere la competitività delle piccole aziende europee. L'attuale definizione di PMI e microimprese si basa sulle linee guida elaborate nel 1996. Le nuove linee guida, annunciate a Bruxelles l'8 maggio, tengono conto dell'inflazione e degli incrementi di produttività e stabiliscono un considerevole aumento dei massimali finanziari, i quali concorrono alla determinazione della categoria in cui rientra una determinata impresa. Le soglie relative al numero di dipendenti, invece, rimarranno invariate. Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato: "Le imprese di piccole e medie dimensioni formano la spina dorsale dell'economia europea. Esse sono d'importanza cruciale per lo spirito imprenditoriale e l'innovazione nell'UE e quindi per garantire la competitività dell'Unione stessa. Una valida definizione di PMI consente di individuarne più facilmente le esigenze e di sviluppare politiche efficienti per compensare gli specifici problemi derivanti dalle loro ridotte dimensioni". Le variazioni dei valori di soglia riguardano principalmente il fatturato e il volume totale del bilancio per ciascuna categoria. Per le microimprese, ovvero società con un massimo di dieci dipendenti, tali soglie, non definite in passato, vengono fissate a due milioni di euro per entrambe le voci. Le piccole imprese con meno di 50 dipendenti vedranno salire il massimale relativo al fatturato da sette a dieci milioni di euro, mentre il volume totale di bilancio passa da cinque a dieci milioni di euro. Le medie imprese verranno definite, da oggi, aziende con meno di 250 dipendenti, il cui fatturato sia inferiore ai 50 milioni di euro e il totale di bilancio non superi i 43 milioni di euro, segnando così un aumento rispetto ai precedenti valori pari, rispettivamente, a 40 e 27 milioni di euro. Attraverso tali modifiche, la Commissione auspica di promuovere la crescita e l'imprenditorialità, nonché gli investimenti delle PMI nella ricerca e nell'innovazione. Innalzando i massimali finanziari per ciascuna categoria, si intende favorire le imprese che investono il loro capitale, fattore che, a sua volta, promuoverà l'attività di ricerca e, di conseguenza, l'innovazione. Per la prima volta, la definizione rivista contempla soglie finanziarie precise per le microimprese e ciò dovrebbe agevolare i programmi di sostegno delle autorità regionali e nazionali per questa categoria d'imprese. Vengono altresì riconosciute come imprese le attività connesse all'economia sociale e le aziende artigianali. Per consentire una transizione lineare a livello comunitario e nazionale, la nuova definizione verrà utilizzata ufficialmente a partire dal 1° gennaio 2005.

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