Lanciata una campagna scientifica per la copertura forestale globale
Una rete mondiale di osservatori sulla copertura forestale è in corso di sviluppo come parte di un programma volto a migliorare le nostre conoscenze sulla cosiddetta "ultima frontiera biotica naturale". L'iniziativa, denominata "Programma di copertura globale" (GCP), ha preso le mosse da un workshop tenuto nel 1999 da una fondazione scientifica europea e dalla Fondazione nazionale della scienza degli Stati Uniti. Un elemento essenziale del programma consiste nella "visione 20:20 per la ricerca sulla copertura forestale", che prevede la costruzione di una rete di 20 osservatori allo scopo di monitorare la biodiversità e l'impatto del cambiamento globale per un periodo di oltre vent'anni. La visione 20:20 è stata lanciata a Londra l'11 luglio e, sulla base di 10 osservatori già operativi in sedi quali Germania, Svizzera, Panama e Madagascar, la sfida successiva sarà quella di creare siti di osservazione nei "punti caldi della biodiversità" quali Brasile, Ecuador, India e Africa. Il professor Ghillean Prance dei Giardini botanici reali di Kew spiega l'importanza di una simile iniziativa globale: "Attualmente sono in corso numerosi studi biologici sulla copertura forestale in tutto il mondo, peraltro insufficienti secondo il mio punto di vista, ma quello che sta avvenendo richiede un migliore coordinamento, affinché problemi analoghi possano essere affrontati in diverse parti del mondo". Un ostacolo tradizionale a tale ricerca consiste nella difficoltà di accedere a coperture alte 90 metri dal suolo della foresta. In passato è stata sperimentata una serie di metodi, tra cui limpiego di satelliti e perfino di scimmie addestrate. Più di recente, tuttavia, le gru giganti da costruzione si sono rivelate lo strumento più efficace. Da un cestello sospeso alla gru, gli scienziati possono accedere in totale sicurezza a un massimo di due ettari di foresta in tre dimensioni. Inoltre sono in fase di perfezionamento nuove tecniche d'accesso, tra cui l'impiego di torri e palloni aerostatici. Una volta all'interno della copertura forestale, i ricercatori possono iniziare a studiare le sue interazioni con l'atmosfera, il suo ruolo nei processi di cambiamento climatico, e le diverse forme di vita che l'abitano. "Le coperture forestali contengono probabilmente la metà della vita sulla Terra", spiega Crispin Tickell, direttore del Green College Centre for Environmental Policy and Understanding. "Sicuramente svolgono un ruolo di primo piano nel mitigare il cambiamento climatico e le loro buone condizioni di salute contribuiscono al benessere dell'ecosistema globale. [...] Il programma di copertura globale prospetta un incremento significativo della cooperazione tra ricercatori forestali e conservazionisti, molti dei quali svolgono attività pionieristiche in un settore relativamente nuovo della scienza ambientale". Si prevede che, oltre a migliorare notevolmente le conoscenze di base sulla vita nella copertura forestale e sulle sue interazioni con il resto dell'ecosistema, il GCP apporterà anche alcuni importanti vantaggi sociali. Prodotti come i generi alimentari e servizi quali l'intercettazione dell'acqua rappresentano due esempi dei vantaggi che gli esseri umani possono trarre dalle coperture forestali. Il GCP studierà ed individuerà i vantaggi e il valore sociale che le coperture apportano a livello globale e comunitario. Infine, i partecipanti al GCP auspicano che i risultati del loro lavoro si traducano in supporto scientifico e incentivi perché i governi perseguano politiche di conservazione forestale, e che portino ad attività formative e divulgative per comunicare al vasto pubblico i risultati ottenuti dal programma.